Prosegue a tambur battente la propaganda di regime a sostegno della devastante libera circolazione delle persone. Chiaro: gli odiati “ populisti” guadagnano terreno. Un po’ ovunque. E la casta è sull’orlo di una crisi di nervi. Le sbroccate isteriche dell’establishment internazionale contro il nuovo governo italiano sono lì a dimostrarlo.
Dalle nostre parti, la parola d’ordine dell’élite e dei suoi soldatini è diventata: “bisogna puntellare la libera circolazione delle persone. Ad ogni costo!”.Quindi, ecco che si moltiplicano le statistiche taroccate e mirate a far credere che sul mercato del lavoro di questo sfigatissimo Cantone vada tutto a meraviglia. Roba che neanche nella pubblicità del Mulino Bianco!
E la stampa di regime, in preda all’esaltazione, sbrodola: “il mercato del lavoro ticinese sta benissimo!”. E soprattutto: “il tasso di disoccupazione è al livello di quelli che si registravano prima dei bilaterali”. Il senso di tale boiata è manifesto: senza vergogna si tenta di far credere che la devastante libera circolazione non avrebbe conseguenze sulla situazione occupazionale in Ticino. Che tolla! I frontalieri in totale sono raddoppiati; quelli nel settore terziario – dove in teoria non ce ne dovrebbe essere nemmeno uno - sono addirittura quadruplicati (da 10mila a 40mila!). E questo malgrado il settore abbia perso per strada un bel po’ di pezzi (vedi smantellamento della piazza finanziaria). Le cifre dell’assistenza sono schizzate verso l’alto come lo shuttle. Quelle della povertà idem (working poors compresi) con un terzo della popolazione di questo sfigatissimo Cantone a rischio di povertà: a livello nazionale la percentuale è della metà. Eccetera eccetera. Però la casta pretende di farci credere che non è vero niente, sono solo balle populiste e razziste, sono solo “percezioni”! Con la libera circolazione delle persone va tutto bene! Tanto per negare ulteriormente l’evidenza di un mercato del lavoro a ramengo, ci si inventa pure la fregnaccia che la stragrande maggioranza delle persone in assistenza non sarebbe in grado di lavorare. Sicché, secondo tale avventurosa teoria, su 8100 persone in assistenza, solo mille sarebbero collocabili. E le restanti settemila? Tutti casi psichiatrici? Auguri! Andatelo un po’ a spiegare ai diretti interessati…
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