Sport, 29 giugno 2018

Un Mondiale indecifrabile dove tutti possono sognare

La fase a gironi si è conclusa con la clamorosa eliminazione della Germania e con quasi tutte le big che non hanno ancora mostrato le loro vere qualità

MOSCA (Russia) – In Russia l’Italia, l’Olanda e il Cile non ci sono proprio arrivate. Vedere un Mondiale senza gli Azzurri fa strano già di per sé e, a confermare quanto sia particolare quest’edizione della Coppa del Mondo, ci hanno pensato le 48 partite della fase a girone: in questo momento definire una favorita è davvero complicato.

L’unica che davvero ha convinto fino ad ora delle big è stata la Croazia. Modric, Rakitic, Perisic… i croati hanno senza dubbio il centrocampo più forte di questo Mondiale e del mondo intero. Qualità, estro, velocità, visione di gioco: non manca veramente nulla. Certo in difesa non sono perfetti, ma anche contro l’Islanda – e imbottiti di riserve – sono riusciti a vincere, chiudendo il loro girone in vetta a punteggio pieno. Ora però la domanda sorge spontanea: riusciranno per una volta a confermarsi fino in fondo, soprattutto quando realizzeranno di essere una delle serie candidate per alzare la Coppa al cielo? Anche due anni fa all’Europeo avevano impressionato prima di sprecare tutto contro il Portogallo già agli ottavi…

Le altre due big che hanno destato un’ottima impressione sono il Belgio e l’Inghilterra che erano inserite nel medesimo girone. I Diavoli Rossi, da diversi anni indicati come una delle forze del calcio mondiale, con le giocate di Hazard, Lukaku e De Bruyne hanno fin qui dimostrato di essere forti, oltre che belli. Lo stesso discorso vale per l’Inghilterra, terribile sulle palle ferme e guidata da quel satanasso di Keane… ma Tunisia e Panama erano davvero poca roba per testare il loro vero valore.

Chi di strada ne potrà fare è il Brasile: forse sono loro i veri favoriti, anche se il vero Brasile non si è ancora visto. Neymar, ad esempio, prima era troppo concentrato sui suoi capelli, poi troppo impaurito dall’infortunio patito in stagione, ma è anche vero che contro la Serbia – in realtà anche contro di noi e contro la Costa Rica – la superiorità totale in ogni angolo di campo della Seleçao si è notata. I verdeoro devono trovare la quadra giusta, devono oliarsi e perfezionare alcuni meccanismi, poi potrebbero diventare imprendibili per chiunque.

Occhio a Spagna e Portogallo. Risolta la grana Lopetegui, le Furie Rosse non hanno ancora ritrovato le giuste misure e i giusti meccanismi. Gli anni passano per tutti, purtroppo anche per Iniesta, ma attenzione… mai dare per spacciati o per morti gli spagnoli: in fondo, i giochi veri iniziano ora. Lo stesso discorso vale anche per il Portogallo: quella lusitana è una buona squadra, che
gioca anche un calcio interessante – quando può sfruttare gli spazi – alla quale è stato “aggiunto” quel marziano che risponde al nome di Cristiano Ronaldo. Anche lui deve aver sudato freddo contro l’Iran al 94’… ma ora che si inizia a far sul serio, sicuramente bisognerà fare i conti anche con lui, già a partire da domani sera contro l’Uruguay (altra squadra davvero complicata sia da affrontare che da inquadrare, ma che non ha ancora subìto reti). Lui che dopo aver vinto tutto col Real, vuole vincere tutto col suo Portogallo.

7 punti in 3 partite: 1 gol subito e 3 fatti. Fin qui non ha brillato, fin qui non ha mai convinto del tutto eppure la Francia ha vinto il suo girone (non era assolutamente complicato, questo bisogna dirlo). Deschamps sta ancora trovando il modulo giusto per far rendere al meglio Griezmann, Mbappé, Dembelé e Pogba… ma avete dei dubbi che la finalista dell’ultimo Europeo non ci proverà fino all’ultimo?

Sulla sua strada immediatamente troverà quell’Argentina che avrà fatto una statua a Rojo per la qualificazione e avrà acceso qualche cero in qualche chiesa. Sì perché l’Albiceleste – che già era arrivata al Mondiale per il rotto della cuffia – ha raschiato il barile fino all’ultima goccia di sudore e di speranza. Brutta contro l’Islanda, inguardabile contro la Croazia, decente a tratti contro la Nigeria e con un Messi che fatica a fare la differenza. Se poi ci si mette anche Sampaoli – o Caballero – a fare disastri… Ma effettivamente risulta complicato poter immaginare che quest’Argentina possa fare molta strada.

La vera delusione, la totale delusione di questo Mondiale si chiama Germania. Magari avranno più tempo per le vacanze, potranno raggiungere i loro colleghi italiani e olandesi in spiaggia (si scherza ovviamente), ma la Mannschaft è apparsa una squadra senza né capo né coda fin dalle convocazioni di Löw. Kross l’ha tenuta in vita con quella punizione capolavoro al 95’ contro la Svezia, la Corea del Sud però le ha “staccato la spina” condannando una delle più brutte nazionali tedesche che si possa ricordare.

Ecco perché questo potrebbe essere il Mondiale delle outsiders: le big, quelle abituate a vincere, stentano in modo palese (Brasile a parte), mentre quelle che stanno impressionando o non hanno mai vinto nulla o non vincono qualcosa da anni luce (1966). È anche vero che con l’arrivo della fase a eliminazione diretta (che inizia oggi) cambia tutto, ma sognare non costa nulla… capito Svizzera?!?

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