Proseguono le sconcezze degli eurobalivi! Allo stato attuale, la disoccupazione dei frontalieri la paga il paese di residenza, con un contributo da parte di quello dove il frontaliere ha lavorato. I funzionarietti di Bruxelles vogliono ora cambiare le regole del gioco: a pagare la totalità del conto deve essere il paese dove il frontaliere lavorava. Per noi in concreto questo significa che la disoccupazione svizzera dovrebbe pagare le prestazioni anche ai frontalieri. E dovrebbe farlo secondo le regole che valgono per i cittadini elvetici. Ciò comporterebbe spese extra di centinaia di milioni di franchetti a livello federale. Mentre, nello specifico di questo sfigatissimo Cantone devastato dall’invasione da sud: obbligo di potenziare gli URC (Uffici regionali di collocamento) a nostre spese.
E’ sempre più evidente che i funzionaretti di Bruxelles, presieduti da “Grappino “ Juncker, vogliono una sola cosa: fomentare l’immigrazione scriteriata. Premiarla. Cancellare tutte le frontiere nazionali. Spalmare povertà e delinquenza tramite la devastante libera circolazione. Per questo motivo le pensano tutte per premiare i migranti. Ma sempre più cittadini si stanno ribellando a simili aberrazioni.
I regali non finiscono mai
Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le iniziative per agevolare in modo improprio i detentori di permesso G. I tre esempi più recenti:
- Possibilità di accesso alle stesse deduzioni fiscali di cui beneficiano i residenti. Questo malgrado i frontalieri non risiedano in Svizzera e quindi non devano in nessun modo far fronte ai nostri costi della vita.
-La SECO, Segreteria di Stato per l’economia (quella delle statistiche taroccate che ci costa 100 milioni all’anno) vorrebbe estendere anche ai frontalieri il diritto al guadagno intermedio. Perché? Così! L’ha forse chiesto qualcuno? Macché! I tamberla della SECO fanno tutto di testa loro! Ma facciamo repulisti e lasciamoli a casa, che è ora!
-Adesso la pretesa di far pagare alla Svizzera la disoccupazione dei frontalieri. Che naturalmente risulterebbero in questo modo clamorosamente e svergognatamente privilegiati rispetto agli italiani residenti in Italia che perdono il lavoro. E che devono accontentarsi di ben altre prestazioni sociali: quelle del Belpaese, appunto. Già i frontalieri sono dei privilegiati fiscali. Le nullità di Bruxelles, invece di semmai preoccuparsi di abolire questo privilegio, ne creano uno nuovo! E, così facendo, danno l’ennesimo incentivo all’invasione da sud di questo sfigatissimo Cantone. Il dramma è che, davanti a questi funzionarietti non eletti da nessuno, i nostri (s)governanti continuano ad inchinarsi a 90 gradi. Che schifo, signori. Che schifo!