Sport, 06 luglio 2018

Amichevoli, inizio del campionato e Mondiale: la parola a capitan Sabbatini

Il giocatore del Lugano ha analizzato le prime settimane di preparazione agli ordini di Abascal, mettendo nel mirino l’esordio stagionale: “Il Sion ci teme, ho visto tante buone cose, peccato per qualche acciacco di troppo…”

LUGANO – Il Mondiale sta volgendo al termine, il mercato impazza, il caldo non dà tregua… ma il calcio d’inizio della stagione 2018/19 di Super League è ormai dietro l’angolo. Il 21 luglio si partirà, mentre il Lugano scenderà in campo il 22 a Sion. I tempi per prepararsi, quindi, sono stretti ma in casa bianconera si guarda con fiducia al futuro prossimo.

“Contro Chiasso e Lucerna, a essere sincero ho visto delle buone cose – ha esordito capitan Sabbatini – Lasciando da parte i risultati, possiamo ritenerci soddisfatti, abbiamo giocato anche meglio dei biancoblù, ma come sempre accade… noi giochiamo e loro segnano, anche se sono stati fortunati. Però vedo dei notevoli passi avanti”.

Abascal era già arrivato a fine stagione, vi aveva indicato un po’ la sua strada, ora forse avete davvero tempo di seguirla…
Quando è arrivato a fine anno ci ha spiegato alcune cose, ora abbiamo avuto tempo e modo di capirle, di perfezionarle: stiamo acquisendo ciò che vuole da noi. Chiaramente ricominciare la stagione successiva con lo stesso allenatore con cui hai chiuso quella precedente ti aiuta… e mi era successo solo con Bordoli!

Su cosa si basa essenzialmente Abascal?
È sempre stato un allenatore a cui piace gestire la palla, il gioco… e ora ha la possibilità di mettere in pratica le sue idee con una squadra che di qualità ne ha, con una squadra che in gran parte si conosce da anni, con una squadra che nonostante le sirene di mercato, che chiaramente ti possono complicare la vita in queste prime settimane, riesce a marciare unita verso l’inizio del campionato.

Come state fisicamente?
Stiamo bene, chiaro non possiamo e non potremo essere al 100% il 22 luglio, ma questo è un problema che dovranno affrontare un po’ tutte le squadre. Gli altri anni siamo partiti bene per poi calare… non è detto che succederà la stessa cosa, ma se devo essere sincero sono contento di affrontare subito il Sion. Loro hanno obiettivi e aspettative alte e potrebbero
avere alcuni dubbi sul loro reale valore… le prime partite sono sempre delicate e poi so che Jacobacci ci teme. L’unica cosa che mi dispiace, è relativa al nostro attacco…

In che senso?
I nostri attaccanti, è inutile negarlo, non stanno benissimo. Junior ha ripreso ad allenarsi ora, Bottani si è dovuto rioperare, Janko e Gerndt hanno avuto anche loro alcuni problemi… Abascal però è bravo, sicuramente si inventerà qualcosa e troverà le soluzioni adatte.

Mettendo da parte un attimo il Lugano: cosa ne pensi della Svizzera vista al Mondiale?
A me è piaciuta, l’ho vista bene. Ma capisco la delusione dei tifosi perché forse si sono create aspettative troppo alte… resta il fatto che la Svizzera secondo me è un’ottima Nazionale, una Nazionale importante ma in queste manifestazioni devi essere sempre al top, non puoi mai calare né l’attenzione né la condizione né il ritmo…

Un po' come fa sempre il tuo Uruguay…
Possiamo dire di sì. Nella Celeste tutti si sacrificano, tutti corrono, dai campioni affermati fino al classico mediano. Ma quella maglia, quello spogliatoio ti cambiano: avrei voluto giocare almeno una volta in nazionale, lo dico sinceramente, anche perché una volta che giochi in quella squadra… cambi anche come mentalità. Una mentalità che forse ti sa dare lo stesso ct!

L’immagine di Tabarez in panchina, che con la stampella e senza esulta, dà consigli ai giocatori ha fatto il giro del mondo…
È stata davvero molto toccante. Non ho chiesto nulla in merito ai miei amici in nazionale, ma penso che tutta questa situazione possa darti ancora più carica.

Ora vi tocca la Francia…
Sarà ancora più dura che contro il Portogallo. Ci mancherà anche Cavani… ma i francesi sono giovani e più tecnici e talentuosi rispetto ai lusitani: per me, insieme al Brasile, sono i favoriti per la vittoria finale.

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