Sport, 20 settembre 2018
Thuram attacca: “Fossi italiano mi vergognerei di Salvini”
L’ex difensore di Parma e Juventus e Campione del Mondo con la Francia nel 1998 ha così parlato analizzando anche il razzismo nel calcio: “È una visione del mondo”
PARIGI (Francia) – Lilian Thuram, ex difensore del Parma, della Juventus e del Barcellona, autore del libro “Le mie stelle nere”, ha rilasciato un’intervista a “FamigliaCristiana.it”, parlando del razzismo e di Salvini.
“Come mi troverei nell’Italia di Salvini? Nel 2002 giocavo in Italia quando Jean Marie Le Pen arrivò al ballottaggio con Chrirac nelle elezioni presidenziali e mi vergognai di essere francese. Mi chiesi come eravamo arrivati a questo. Per lo stesso motivo mi vergognerei a essere italiano ora, troverei vergognoso vedere il mio paese rappresentato da un personaggio simile”:
Thuram non si è tirato indietro e ha spiegato che “sono preoccupato perché io sono un nero e so che il razzismo non è uno scherzo, è una violenza e tante persone di pelle bianca non si stanno rendendo conto di quanto possa essere pericolosa l’ascesa dell’estrema destra in Europa. Il primo atto del razzismo è dire che la presenza di alcune persone non è legittima:
è ciò che viene detto nei confronti di tanti stranieri e il colore della pelle ti identifica come straniero”.
L’ex calciatore ha detto la sua anche in merito alla chiusura delle frontiere: “È la tentazione di dire: “il mondo è nostro, soltanto di noi europei”. È una cosa pericola. Il razzismo nasce da queste chiusure, dalla volontà di non condividere le ricchezze del mondo. In molti lo ritengono giusto e pensano che sia normale che ci siano dei Paesi poveri. Dire che in Europa si sta male significa non avere la visione vera del mondo… sembra che l’immigrazione sia il problema maggiore dell’Europa, ma c’è tutto un sistema economico mondiale da mettere in discussione”.
Per Thuram il razzismo è presente anche nel mondo del calcio perché “il calcio non è fuori dal mondo. Se c’è razzismo nella società lo trovi anche negli stadi. Purtroppo il razzismo è una visione del mondo”.