Sport, 17 giugno 2021
A lezione di calcio: Svizzera, così si torna a casa
Pessima prestazione quella messa in campo ieri dalla Nazionale contro l’Italia che non ci ha dato nessuna possibilità di vittoria: dopo lo 0-3 di Roma non ci resta che battere la Turchia
ROMA (Italia) – Un bel colpo d’occhio da parte dei numerosi tifosi svizzeri sugli spalti. L’urlo di Xhaka per caricare i suoi al termine del nostro inno nazionale. Il tiro di Zuber parato da Donnarumma. Basta. Finito. Questa è stata la partita della Svizzera ieri sera a Roma contro un’Italia apparsa ancora più forte di quella che si era vista all’esordio contro la Turchia. 3-0 in favore degli Azzurri il risultato finale – giusto, netto e chiaro – mentre la nostra Nazionale ha dovuto abbassare la testa, incamerare la sconfitta e provare a focalizzare i pensieri in vista della fondamentale partita di domenica contro la Turchia.
Analizzare la sfida dell’Olimpico di Roma – dove erano presenti tantissimi ticinesi sugli spalto – risulta complicato perché la Svizzera avrà pur fatto “più passaggi e più possesso palla”, come sottolineato da Petkovic a fine partita, ma il gioco Seferovic e compagni non l’hanno mai visto, né l’hanno mai capito. Troppo superiore l’Italia, troppo più veloce, troppo più tecnica, troppo più squadra.
Quella di ieri è stata una lezione di calcio che non prendevamo da anni. Neanche quando avevamo perso per 2-0 contro l’Inghilterra sia in casa che in trasferta – si deve tornare indietro al

2015 – avevamo subito così tanto. Negli ultimi anni ci eravamo tolti diverse soddisfazioni, pur uscendo sempre agli ottavi di finale in qualsiasi manifestazione (Nations League a parte), ma in questo momento i limiti di questa squadra stanno emergendo: il basso minutaggio in stagione di Shaqiri, di Schär, di Xhaka stanno diventando un peso insostenibile per una squadra che non può neanche appoggiarsi su una punta vera di valore…
Per non parlare del centrocampo, letteralmente sovrastato da Jorginho, Locatelli e Barella ieri sera. E, per una volta, non appelliamoci agli alibi: va bene, il viaggio Baku-Roma non è esattamente il più comodo al mondo, ma non possiamo attaccarci a questo per spiegare quanto visto fino ad ora a questo Europeo. L’Italia, ad esempio, giocava in casa, col favore del pubblico, è vero, ma anche con tutta la pressione del caso sulle spalle.
Guardiamo più che altro alla realtà e rendiamoci conto che la sfida di domenica contro la Turchia sarà fondamentale per passare il turno, anche solo come miglior terza (se non come seconda). Ma in ogni caso toccherà mettere insieme una prestazione decisamente migliore, anche rispetto a quella offerta contro il Galles, capace ieri di battere gli stessi turchi per 2-0… altrimenti si tornerà mestamente a casa.