Sport, 01 dicembre 2022

Inghilterra-USA, anno 1950: la brutta figura dei “maestri”

Non solo Argentina-Arabia Saudita: ecco la lista delle altre sconfitte clamorose

LUGANO - La sorprendente sconfitta dell’Argentina contro l’Arabia Saudita ai Mondiali del Qatar conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che nel calcio come nello sport non vi è nulla di scontato. Del resto, la storia di questo evento planetario racconta di clamorose imprese da parte di nazionali meno attrezzate a spese di favorite, o presunte tali, al titolo. Il mezzo disastro patito da Leo Messi e soci è soltanto un nuovo capitolo di clamorose e poco pronosticate Caporetto pedatorie: ricordiamo quelli più eclatanti, partendo dal 1950.


Il giocatore più vecchio di questi Mondiali é Alfredo Talavera ( 40 anni e 63 giorni). Il portiere del Messico potrebbe diventare l’ottavo uomo a giocare in Coppa del Mondo a 40 anni dopo Dino Zoff, Pat Jennings, Peter Shilton, Roger Milla, Ali Boumnijel, Faryd Mondragon e Essam El Hadary. Alle spalle di Talavera ci sono cinque 39enni: il centrocampista canadese Atiba Hutchinson, il difensore del Portogallo Pepe, il portiere del Giappone Eiji Kawashima, il terzino destro del Brasile Dani Alves e il portiere dell’Olanda Remko Pasveer. Dal canto suo, Youssoufa Moukoko è il giocatore più giovane della rassegna iridata. L’attaccante tedesco ha compiuto 18 anni il giorno dell’inaugurazione dei Mondiali ed ha superato Christian Eriksen, diventando il secondo giocatore europeo più giovane a partecipare ai Mondiali alle spalle del nord irlandese Norman Whiteside, che aveva 17 anni e 41 giorni quando giocò contro la Jugoslavia a Spagna 1982


29 giugno 1950: Inghilterra-USA 1-0
Mondiali brasiliani, quelli del Maracanazo. A Belo Horizonte giocano i maestri inglesi contro gli americani. Troppa la differenta tecnica fra le due squadre, dicono gli esperti, finirà a pallate. La squadra nordamericana giunge a questo appuntamento in modo quasi bizzarro: per mettere insieme un gruppo di giocatori il tecnico Jeffrey deve girare mezza America. Trovare ragazzi capaci di dare due pedate al pallone non era affatto semplice. Il 29 giugno a Belo Horizonte succede però il miracolo e gli yankees vincono grazie ad una rete di Joe Gaetjens, deceduto ad Haiti nel 1964 in circostanze misteriose. 



19 luglio 1966: Italia-Corea del Nord 0-1
Mondiali inglesi: a Middlesborough si gioca la partita decisiva per il passaggio ai quarti di finale. Il vice CT azzurro Ferruccio Valcareggi si premura di avvisare i suoi sulla forza degli avversari, osservati nel precedente turno: “Una squadra di Ridolini”. Mal gliene incolse: gli asiatici trionfano a sorpresa grazie al sedicente dentista Pak Doo-IK, caporale dell’esercito nord coreano. Italia eliminata, coreani avanti. Vi lasciamo immagine il ritorno a casa di Fabbri e soci...


22 giugno 1974: DDR-Germania Ovest 1-0
Siamo in piena guerra fredda, i Mondiali si giocano in Germania (federale). Nella fase a gironi va in scena il derby: Est (comunista) contro Ovest. Alla fine vince la squadra dei “poveracci orientali”, grazie ad una rete di Jurgen Sparwasser. Per la DDR è un colpaccio a livello politico e di immagine. Anni dopo, un giornale tedesco scriverà che in realtà i futuri campioni del mondo avevano perso apposta per non finire nel girone di Olanda e Brasile nella fase decisiva.


16 giugno 1982, Algeria-Germania 2-1
La Germania Ovest è una delle principali favorite ai Mondiali di Spagna. È campione d’Europa in carica ed ha vinto tutte le gare del torneo di qualificazione (8 su 8). Ma la piccola Algeria, alla prima partecipazione ad una rassegna iridata, non si intimorire e a Gijon manda al tappeto i teutonici grazie alle reti di Madjer, futuro “tacco di Allah” e Belloumi. Ma questa vittoria non basterà per superare il turno. Un inciucio fra tedeschi e austriaci nell’ultima partita condannerà gli africani.


8 giugno 1990, Argentina-Camerun 0-1
I Mondiali toccano all’Italia e la partita inaugurale, che si disputa in un semivuoto San Siro, vede di fronte i campioni del mondo in carica dell’Argentina, e il Camerun, alla sua seconda partecipazione iridata. Malgrado la presenza di Diego Maradona, i sudamericani si fanno imbrigliare dagli avversari e finiscono sconfitti (1-0). Rete decisiva di François Omam-Biyik. Un kappaò che in Argentina scatena una ondata di polemiche contro il commissario tecnico Carlos Bilardo accusato di difensivismo. Quell’esordio piuttosto traumatico non impedirà però alla Albiceleste di arrivare in finale (persa contro i tedeschi).

JACK PRAN

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