LUGANO – Mentre in Qatar si disputavano i Mondiali, il calcio nostrano e internazionale è stato funestato da una serie infinita di lutti che hanno lasciato tutti a bocca aperta. Dal Qatar all’Italia, passando per la Svizzera (e in qualche modo anche dal Ticino), sono state parecchie le morti che hanno fatto sobbalzare un po’ tutti dalle sedie.
Proprio in Qatar, infatti, durante il Mondiale che ha da sempre attirato tante critiche – per il caldo, per la mancanza di rispetto dei riditti umani, per le “mazzette pagate” – sono morti ben tre giornalisti. Si tratta del fotografo qatariota Khalid al-Misslam, del direttore tecnico della tv londinese ‘Itv Sport’, Roger Pearce – che sarebbe andato in pensione a fine anno – e del popolare reporter americano Gran Wahl. Per quanto riguarda quest’ultimo, il polverone sulla sua morte è stato importante: in tanti temevano che lo statunitense fosse stato ucciso per aver indossato una maglietta in difesa dei diritti LGBT, dal momento che suo fratello è omosessuale. Le indagini, però, hanno stabilito che Wahl è morto durante il supplementare di Olanda-Argentina per un aeurisma.
In Italia, invece, tra venerdì e sabato il mondo del calcio ha detto “addio” a due personaggi molto noti. Il primo è stato Sinisa Mihajlovic, l’ex allenatore tra le altre di Milan, Bologna, Sampdoria e Catania stroncato a 53 anni da una leucemia che stava curando da tre anni, il secondo è stato il noto giornalista Mario Sconcerti, morto a 74 anni sabato scorso.
Infine, non certo per importanza, ecco il calcio svizzero scosso dalla tremenda notizia della morte di Elia Alessandrini, stroncato a 25 anni durante una vacanza da un malore improvviso. L’ex giocatore del Chiasso, militava nello Stade Lausanne ed è morto mentre si trovava con la fidanzata in Oman.
Non c’è che dire, un dicembre nero da dimenticare.