La FRC ha trovato una differenza di prezzo media del +35% su prodotti come l'abbigliamento, elettrodomestici, videogiochi, mobili ed elettronica di consumo quando si confrontano prodotti identici su diverse versioni geografiche dello stesso sito web. L'azienda di vestiti H&M svetta fra nel aziende che praticano il sovraprezzo maggiore, con una differenza di prezzo al netto dell'IVA del +93% rispetto ai prezzi applicati per gli stessi prodotti in Francia. Le aziende di abbigliamento in particolare “gonfiano i prezzi in modo artificiale e ingiustificato”, secondo la FRC.
L'azienda di abbigliamento Zara non è molto indietro rispetto a H&M con con una differenza di prezzo del 77% secondo i confronti di prezzo della FRC. Altre aziende responsabili di aver fatto pagare di più ai consumatori svizzeri sono Adidas (+42%), Nike (+41%), Philips (+41%), Ikea (+40%), Birkenstock (+37%) e Zalando (+35%).
L'unica categoria di prodotti in cui il prezzo in Svizzera non si discosta particolarmente rispetto ai paesi confinanti è quella dell'elettronica di consumo.
Quando contattati, molti dei marchi hanno affermato che le differenze di prezzo erano giustificate. H&M ha citato differenze negli stipendi (nonostante che i prodotti siano realizzati e immagazzinati fuori dalla Svizzera), costi di consegna (che non vengono inclusi nel confronto), tasse (l'IVA è più bassa in Svizzera), costi di vendita (i beni sono stati acquistati online) e costi generali e variabili esterne locali che non si capisce a cosa si riferiscono.
Nel 2022, la Svizzera ha approvato una legge che vieta il geo-blocking, ossia la pratica in cui le aziende bloccano l'accesso alle versioni straniere del loro sito web. Sebbene le aziende abbiano rispettato questa legge, bloccano gli acquisti da siti web al di fuori della Svizzera rifiutandosi di consegnare, aggirando di fatto l'obiettivo della legge. L'unica differenza ora è che i consumatori svizzeri possono accedere a siti web stranieri per fare un confronto con i prezzi praticati negli altri paesi.
La FRC consiglia quindi di farsi spedire la merce a un indirizzo oltre confine in Francia o Germania e ricorda che ci sono aziende che offrono tali servizi. In genere il servizio è a pagamento, ma i risparmi spesso significativi di solito coprono ampiamente questo costo.
Un'altra strategia sicura è quella di limitare al minimo indispensabile gli acquisti dalla Svizzera. Chi viaggia spesso o vive vicino a un confine ha molta familiarità con questo trucco. Quando si attraversa un confine terrestre è spesso possibile aumentare i risparmi recuperando l'IVA relativamente elevata addebitata nei paesi limitrofi e quindi pagare l'aliquota svizzera più bassa all'ingresso in Svizzera, anche se questo non è richiesto e se il valore dei prodotti è inferiore a CHF 150 a persona al giorno.
Se siete interessati a ulteriori paragoni di prezzi tra prodotti venduti in Svizzera e all'estero si possono vedere nell'articolo originale della FRC (in francese) cliccando qui.
