Svizzera, 26 luglio 2018
Gli aspiranti svizzeri che non danno la mano per motivi religiosi
Allucinante caso in quel di Losanna. Ma ancora più allucinante è che “l’esito del processo di naturalizzazione è ancora ignoto”. Ma quale esito ignoto? Il caso è chiarissimo: chi rifiuta di dare la mano non solo non deve diventare cittadino elvetico, ma non dovrebbe nemmeno vivere in Svizzera. Come diceva quel tale: “camel e barcheta…”
Com’è già la storiella che sentiamo ripetere come un disco rotto ormai da anni? “Le naturalizzazioni facili non esistono, sono tutte balle della Lega populista e razzista”? Ed invece, ma guarda un po’, le cose stanno assai diversamente. Ed oggi arriva l’ennesima conferma. Anche se ne avremmo fatto volentieri a meno!
Il portale Ticinonews ha riportato la notizia che la scorsa primavera a Losanna, durante l’esame di naturalizzazione, una coppia di candidati, marito e moglie, ha rifiutato di dare la mano ai commissari dell’altro sesso. E non solo di dare la mano, ma anche di guardarli in faccia.
Non ci vuole molta fantasia per immaginare il perché di un tale comportamento, anche se nella notizia non viene riportato: gli aspiranti svizzeri sono integralisti islamici.
Se il comportamento della coppia è inaccettabile, ancora peggio è quello dei commissari d’esame, ovvero due consiglieri comunali ed un municipale, e ci piacerebbe sapere di quali partiti. I politicanti multikulti in questione, infatti, invece di annullare immediatamente l’esame e rimandare a casa i candidati data la manifesta mancanza d’integrazione, hanno proceduto al colloquio come se “niente fudesse”, limitandosi ad indicare l’accaduto in una nota. “Non si sa quale esito ciò avrà sulla naturalizzazione, dal momento che complessivamente l’esame è andato bene”, chiosano i media, tranquilli come un tre lire.
“Andato bene”?
Qui qualcuno deve aver preso un colpo di calore. E’ impossibile che l’esame sia “andato bene” se i candidati si sono rifiutati di dare la mano e di guardare in faccia ai commissari dell’altro sesso. Non è certo perché gli aspiranti svizzeri non integrati hanno mandato a memoria qualche nozioncina su fiumi, laghi e valli, un paio di date della storia svizzera e qualche informazione basilare sull’organizzazione della Confederella (per poi dimenticarsi tutto nel giro di un paio di settimane, ovvio) che possono essere considerati “integrati” e quindi meritevoli di ottenere la cittadinanza elvetica! E la concessione del passaporto rosso, ribadiamo per l’ennesima volta, non è un banale atto amministrativo. E’ una scelta politica. Ed una scelta politica importante, dal momento
che si “creano” cittadini elvetici.
Il caso è chiarissimo
Sicché, altro che “esito incerto della pratica”. Davanti al rifiuto di dare la mano, i commissari avrebbero dovuto annullare l’esame ed emettere seduta stante un parere negativo sulla naturalizzazione dei due candidati. Non esiste che ci siano dei cittadini svizzeri che non danno la mano. Non esiste proprio. Dare la mano è una componente fondamentale del nostro vivere insieme e chi non si adegua perché arriva da “altre culture” incompatibili con la nostra, non solo non deve venire naturalizzato (e ci mancherebbe anche) ma non dovrebbe nemmeno risiedere in Svizzera. Come diceva quel tale: "camel e barcheta...".
Dunque: il caso è tutto fuorché dubbio. A contrario: è di un’evidenza solare. Invece no: ancora ci si arrampica sui vetri alla ricerca di pretesti per naturalizzare comunque! Guai a dire di no! E’ becero populismo e razzismo! Non solo “devono entrare tutti”: tutti devono anche diventare cittadini elvetici! Passaporti rossi da dar via come coriandoli!
Poi ci chiediamo come mai ci troviamo con sempre più neo-"svizzeri" non integrati e non integrabili. I quali, naturalmente, voteranno contro gli interessi del Paese. Ma forse è proprio quello che certi politicanti vogliono. Oppure la $inistra multikulti, spalancatrice di frontiere ed islamofila è messa così male che, pur di fabbricarsi nuovi elettori (vantaggi a corto termine) getta a mare gli interessi del Paese. Complimenti!
Inoltre: è vero che i fatti si sono verificati a Losanna, ma la naturalizzazione concessa in un Cantone vale, ovviamente, per tutta la Svizzera.
Stranieri ancora in aumento
Il colmo è che, malgrado le naturalizzazioni facili contribuiscano a taroccare abbondantemente le statistiche, sempre oggi apprendiamo che il numero degli stranieri in Svizzera è ancora aumentato nel primo semestre del 2018. Però la gauche-caviar continua a blaterare accuse di "razzismo e xenofobia". Intanto in Giappone gli stranieri non arrivano al 2% della popolazione. E di certo non perché li fanno sparire dalle statistiche tramite naturalizzazioni facili…
Lorenzo Quadri