Sport, 15 novembre 2018
13 anni: muore per un incontro di kickboxing. “Sosteneva il bilancio familiare”
Il tragico evento è avvenuto in Thailandia: Anucha Thasako è morto per emorragia cerebrale
SAMUT PRAKAN (Thailandia) – Morire a 13 anni per i colpi subiti durante un match di kickboxing: è la triste fine di Anucha Thasako.
Una notizia triste che arriva dalla Thailandia, dove il 13enne è venuto a mancare per emorragia cerebrale: giunto al 170° incontro della sua carriera, sarebbe crollato a terra al terzo round dopo i numerosissimi colpi ricevuti alla testa mentre combatteva su un ring di un sobborgo di Samut Prakan.
Il piccolo atleta era considerato un pugile esperto dopo cinque anni di carriera di Muay Thai, la kickboxing locale e non indossava nessuna protezione alla testa come è consueto in questa disciplina. Era un giovane orfano, adottato dallo zio che ha rivelato: “Si manteneva così agli studi e sosteneva il bilancio familiare”.
L’avversario, un 14enne è apparso distrutto e ha deciso di mettere all’asta i pantaloncini dell’incontro
per devolvere il ricavato alla famiglia di Anucha. Non vuole però cambiare vita: “Ho bisogno di guadagnare per andare a scuola”.
L’evento era stato patrocinato dal Governo a scopi caritatevoli all’interno di una campagna di sensibilizzazione contro l’uso degli stupefacenti. In Thailandia ci sono 10'000 tesserati U15 di Muay Thai, mentre sono oltre 300mila i ragazzini che salgono sul ring sperando di diventare professionisti. Il Parlamento di Bangkok sta discutendo una legge per innalzare l’età dei combattenti a 12 anni.
Una contromisura malvista dall’Associazione professionistica di boxe thailandese che minaccia manifestazioni in piazza, perché tale decisione tarperebbe le ali ai 300mila bambini che vogliono intraprendere quella carriera e arrecherebbe un grave danno economico ai genitori, che guadagnano grosse cifre dagli incontri dei figli.