Opinioni, 07 gennaio 2020

"Fetido balzello" a Lugano: cominciamo bene...

Sarà che chi scrive ha scarsa simpatia (eufemismo) per il fetido balzello sul sacco del rüt, avendo sempre combattuto la tassa sul sacco. Ma a Lugano la sua introduzione (accompagnata da quella della tassa di base: quindi due nuove tasse in un colpo solo) non sembra essere avvenuta nel migliore dei modi. A cominciare dai sacchi “rossi” (in realtà rosa): come già a fine 2019, anche in questi giorni in tanti supermercati i rotoli da 35 litri NON si trovano. Non va bene che il cittadino sia tenuto a recarsi fino al Punto città per procurarsi i sacchi dell’immondizia colorati!

Ma soprattutto, e questo vale in generale, non sta né in cielo né in terra che il cittadino sia costretto:

1) Ad allestire in casa propria cinquemila contenitori diversi per ogni tipologia possibile ed immaginabile di monnezza. Mica tutti hanno un terrazzo o un giardino, e comunque i balconi non sono stati inventati per svolgere funzione di discariche a cielo aperto.

2) A tenere in casa o sul balcone o in giardino secchi di scarti di cucina puzzolenti attira-pantegane (si prepara il grande revival della peste bubbonica?). E che nessuno venga a cianciare di cestini ventilati (?) o con filtri anti cattivo odore (??).

3) Ad implorare in ginocchio
i commercianti di riprendersi gli involucri usati! Se qualcuno pensa di imporre simili boiate ai cittadini luganesi (o di qualsiasi altro comune), magari in nome dell’isterismo ambientalista oggi “à la page”, forse sta sbagliando qualcosa.

Intanto si aspetta sempre di sapere:

1) di quanto aumenterà a Lugano il rüt disseminato nei cestini sulla pubblica via per non andare a gravare il prezioso sacco rosato;

2) di quanto si incrementerà il riprovevole fenomeno del littering, ovvero della spazzatura abbandonata qua e là (sempre per non riempire il sacco) o magari addirittura gettata abusivamente nei tombini (succede davvero!);

3) quante nuove discariche abusive nasceranno nelle aree discoste;

4) CHI, in nome dell’idolatrato principio di causalità (“chi inquina paga”) pagherà i costi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti prodotti dai frontalieri e depositati nei cestini pubblici: forse il contribuente luganese?

5) Quando la Confederazione manderà a Ginevra – dove di tasse sui rifiuti non se ne prelevano – i carri armati, per costringere il Cantone a conformarsi al citato sacro dogma della causalità.


Lorenzo Quadri

Guarda anche 

“Alla Gerra tremavano i muri: che derby quelli di una volta”

LUGANO - Ivano Dell'Acqua (classe 1958) sabato non era a Nosedo ad assistere al primo derby stagionale fra SAM Massagno e Lugano. “Di solito non ...
21.11.2024
Sport

Lugano, sembra un copione già visto

LUGANO – Passano gli anni, trascorrono le stagioni, cambiano i giocatori e spesso anche gli head coach, ma a Lugano le cose sembrano non cambiare. Come spesso &egra...
19.11.2024
Sport

Strade nazionali: non sono solo sei progetti

Domenica prossima voteremo sul “Decreto federale sulla fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali”. Il progetto in votazione prevede di decongestionare...
18.11.2024
Svizzera

Una pausa che potrà far del bene al Lugano

BERNA – Andare a vincere al Wankdorf, non è mai semplice. Andare a vincere in casa dell’YB, contro i campioni svizzeri in carica, non è mai faci...
11.11.2024
Sport

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto