Ticino, 05 marzo 2020
Il Tribunale federale annulla l’espulsione di un kosovaro residente in Ticino che picchiava la moglie
Il Tribunale federale ha annullato l’espulsione di un uomo violento decisa dal Dipartimento delle istituzioni del Canton Ticino e confermata in tutti i precedenti gradi di ricorso.
La sentenza, pubblicata martedì, riguarda un 28enne kosovaro che era giunto in Ticino nel 2013 per sposarsi con una donna di nazionalità elvetica. In seguito al matrimonio aveva ricevuto un permesso di dimora annuale, regolarmente rinnovato fino al 2017. Quell’anno però la Sezione della popolazione del Dipartimento delle istituzioni aveva deciso di non più rinnovare il permesso, visto che da parecchio tempo il cittadino kosovaro non viveva più insieme alla moglie.
Su ricorso, sia il Consiglio di Stato sia il Tribunale cantonale amministrativo hanno confermato l’espulsione dell’uomo, ritenendo che l’unione coniugale con la cittadina svizzera fosse durata meno di tre anni e che quindi l’uomo non poteva prevalersi di nessun diritto a restare in Svizzera. Decisiva era stata la testimonianza della moglie, che in un interrogatorio

di polizia aveva parlato di violenze coniugali (“mi ha preso per il collo sbattendomi contro il muro”) e aveva sostenuto che la vita in comune fosse durata solo un paio di anni.
Patrocinato dall’avvocato Pier Carlo Blotti, l’uomo si è così appellato al Tribunale federale. Dove è incredibilmente riuscito a ottenere ragione. I giudici federali hanno annullato la decisione ticinese, ritenendo che fosse arbitraria. “La motivazione della sentenza impugnata in merito alla reale durata dell'unione coniugale, che è fondata quasi esclusivamente sulle dichiarazioni della moglie del ricorrente (…) è dunque - come detto – insufficiente”, si legge nella sentenza pubblicata ieri. In pratica i giudici ticinesi non hanno approfondito a sufficienza l’aspetto dell’effettiva durata della vita in comune della coppia. Il dossier è quindi stato rispedito al Canton Ticino, che dovrà rivalutare il caso nonché versare 2'500 franchi al cittadino kosovaro per le spese giudiziarie.