Martedì 15 novembre, un missile ha colpito il villaggio polacco di Przewodow, a pochi chilometri dal confine ucraino, uccidendo due civili. Immediatamente si sono tenute riunioni di emergenza, alimentando il timore che un attacco deliberato della Russia alla Polonia, membro della NATO, avrebbe esteso la guerra in corso a livello europeo.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è affrettato a denunciare una "grave escalation" del conflitto: "I missili russi hanno colpito la Polonia, il territorio di un alleato. La gente è morta", ha detto in un discorso alla nazione. Ha inoltre affermato che "sparare missili contro il territorio della NATO è un attacco alla sicurezza collettiva".
Dopo diverse ore di incertezza, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha infine dichiarato di dubitare che si trattasse di un missile russo, e il capo della NATO Jens Stoltenberg ha affermato che l'incidente è stato probabilmente causato da un missile del sistema di difesa aerea dell'Ucraina sparato per colpire dei missili russi.
Sia l'Alleanza Atlantica che Washington hanno pubblicamente sconfessato Volodymyr Zelensky, mentre la Russia si è affrettata a negare di aver lanciato missili contro la Polonia. Da parte sua, il presidente polacco ha parlato di uno sfortunato incidente, senza sottolineare la responsabilità di Kiev.
Le affermazioni di Zelensky potrebbero ora minare la sua credibilità e soprattutto iniziare a infastidire i suoi alleati, a cominciare dalla NATO, che ha fatto molto per l'Ucraina e che per la prima volta non è più sullo stesso tono. Questo fastidio potrebbe anche essere il motivo della leggera retromarcia del presidente ucraino sul missile polacco.
Un diplomatico della NATO a Kiev ha dichiarato al Financial Times: "La situazione sta diventando ridicola. Gli ucraini stanno distruggendo la nostra fiducia in loro. Nessuno incolpa l'Ucraina e loro mentono apertamente. Questo è più distruttivo del missile". All'interno dell'Alleanza Atlantica, alcuni ritengono che l'uomo forte di Kiev si stia spingendo troppo in là e voglia fare da solo senza ascoltare i suoi alleati.