Cittadino campano di nascita e ticinese d’adozione, una storia, anche, di immigrazione.
Mio padre Michelangelo e mia madre Angela arrivarono in Ticino sul finire degli Anni Cinquanta. Babbo trovò impiego presso la Monteforno di Bodio, un lavoro che gli permise di migliorare il proprio tenore di vita. Io lo raggiunsi all’ eta di 7 anni. Sono nato a Lioni, in Irpinia, nella regione in cui anni dopo ci sarebbe stato il terremoto. Una zona fra le più colpite, vi perirono tante persone.
Carmine ben presto capì cosa avrebbe fatto nella vita.
Avevo dieci anni: andavo nel salone da uomo vicino allo stadio Comunale a pulire. Mi appassionai poi alla professione e grazie a Ottavio Sculli, un calabrese che aveva un negozio, imparai il mestiere di coiffeur. E oggi mi rendo conto che scelta migliore non potevo fare. Nel 1977 cominciai il praticantato e poi nel 1982 iniziai la mia attività in quel di Sementina, dove abitavo con i miei genitori.
E da allora nulla è più cambiato.
Assolutamente no. Da ben 42 anni dirigo... me stesso. Ho sempre lavorato da solo, non ho mai voluto qualcuno che mi aiutasse. Bastava e basto io. La clientela? Affezzionata e fedele. Da me vale il detto secondo cui ogni cliente è importante…
Qualche personaggio è arrivato in negozio…
Uno su tutti Massimo Busacca, che non ha certo bisogno di presentazioni. Ricordo con affetto anche Vittorio Leoni, brillante giornalista del Dovere, con cui sono anche diventato amico. Oggi, ad anni di distanza dalla sua scomparsa, lo ricordo con affetto.
A Sementina Carmine Recce ha messo su famiglia ed ha cominciato ad entrare nel mondo del calcio.
Dopo una esperienza poco gloriosa nel Turrita in Quarta Lega (ero attaccante) sono gradatamente entrato nel Sementina. Dapprima accompagnavo i miei due bambini al campo per vederli giocare, poi pian pian sono entrato nelle dinamiche societarie ed ho cominciato ad organizzare tornei per tutte le categorie e tutte le età. Soprattutto a Sementina. Poi circa 30 anni fa è arrivata la svolta.
E cioè?
Quando l’impresario costruttore Pietro Castellano è diventato presidente, il sottoscritto insieme ad altri e in particolare a Giuseppe Immersi, fratello di Massimo, attuale responsabile tecnico della FTC ed ex giocatore delle principali squadre ticinesi di Lega Nazionale, siamo entrati in comitato. Da allora siamo sempre noi alla guida del club, un club che definire una famiglia non è affatto esagerato.
Da accompagnatore e organizzatore, a direttore sportivo a ...vita.
Beh, diciamo che sono una specie di factotum. In realtà all’interno della società si lavora molto bene e in perfetta simbiosi. Ci si capisce al volo e soprattutto siamo tutti amici. Questo è un fatto non scontato. Il ruolo di direttoresportivo me lo sono costruito col tempo, grazie al fatto che il presidente mi ha sempre dato carta bianca.
Quale è stato il suo miglior colpo di mercato?
Ce ne sono stati diversi ma in particolare ricordo quelli del brasiliano Gian Amorim, di Panizzolo, Cereghetti e Milano. A Sementina sono passati giocatori importanti, alcuni dei quali, appunto, hanno militato in leghe superiori.
Due sono stati i tecnici simbolo di questa società.
Direi di sì e mi riferisco ad Angelo Di Federico e Maurizio Berrique con i quali abbiamo ottenuto risultati importanti. A Sementina hanno trovato un ambiente ideale per poter allenare.
Lei è entrato in comitato quando il Sementina era in Seconda Lega e oggi la squadra è nella stessa categoria.
Sempre in Seconda salvo una volta, prima della pandemia, quando la nostra squadra è scesa in Terza Lega. Ma per il resto siamo sempre rimasti nella categoria regina del calcio regionale. Segno di grande stabilità e continuità. Ma abbiamo anche raggiunto due volte un traguardo importante, visto e considerato che siamo un club di paese: la promozione in Seconda Lega Interregionale. Non semplice.
Due esperienze che però non sono finite esattamente bene.
Siamo stati retrocessi, è vero. Ma nonostante ciò abbiamo potuto conoscere il calcio della Svizzera interna e maturare competenze. No, questa è stata certamente un avventura positiva. Ne sono convinto. Purtroppo però la Seconda Elite era fuori dalla nostra portata dal punto di vista economico. Troppe spese, a tutti i livelli. Era quasi impossibile mantenere la categoria.
Ora il Sementina mantiene un profilo più basso.
Siamo una società solida, che ha raggiunto una buona credibilità in tutto il movimento calcistico cantonale. Nessun volo pindarico, anzi: facciamo il passo secondo la gamba. In squadra addesso abbiamo anche ragazzi del paese e questa è certamente una buona notizia. La squadra, ora diretta da Alessio Righi, si trova a metà classifica, obiettivo un campionato tranquillo.
Con Carmine Recce sempre sulla tolda di comando…
La salute mi tiene, la passione non muore. Insomma: sempre al servizio del Sementina. Ah, vorrei dirle una cosa…
Prego…
Scriva che Roberto Baggio è stato il mio idolo nel calcio. Il numero 1.
Grazie, Carmine.
A.M.