pubblico. E questo potrebbe anche non essere un fattore positivo, vista la pressione che Kubalik e soci avranno addosso. Ma intanto godiamoci questa Svizzera targata Patrick Fischer, tecnico vituperato e messo alla berlina. A volte giustamente, a volte con superficialità. Questo è il suo momento, questo è il momento dei rossocrociati, che ieri hanno sofferto contro i maestri canadesi ma alla fine, grazie ai rigori, ce l’hanno fatta a qualificarsi per l’atto decisivo di questo bellissimo torneo.
In vantaggio per 2-0 (reti di Hischier e Niederreiter in superiorità numerica) gli elvetici hanno tenuto a lungo il passo degli avversari e in contropiede hanno addirittura sfiorato il colpo del kappaò. Purtroppo però a sei minuti dalla seconda sirena Tanev ha accorciato le distanze. E così nel periodo finale i nostri hanno dovuto buttare nella mischia tutto quanto era rimasto loro in corpo: ma a due minuti dalla fine, con un uomo in più sul ghiaccio, il Canada ha trovato il pareggio con Tavares.
All’overtime non è poi successo nulla e quindi la decisione è stata rimandata ai rigori, dove Josi e soci hanno fatto la differenza. Svizzera in finale. Giù il cappello.
In vantaggio per 2-0 (reti di Hischier e Niederreiter in superiorità numerica) gli elvetici hanno tenuto a lungo il passo degli avversari e in contropiede hanno addirittura sfiorato il colpo del kappaò. Purtroppo però a sei minuti dalla seconda sirena Tanev ha accorciato le distanze. E così nel periodo finale i nostri hanno dovuto buttare nella mischia tutto quanto era rimasto loro in corpo: ma a due minuti dalla fine, con un uomo in più sul ghiaccio, il Canada ha trovato il pareggio con Tavares.
All’overtime non è poi successo nulla e quindi la decisione è stata rimandata ai rigori, dove Josi e soci hanno fatto la differenza. Svizzera in finale. Giù il cappello.