Ticino, 30 settembre 2024

Lavorare per il cantone fa male, troppe assenze per malattia

I dipendenti pubblici si ammalano il doppio della media: è il virus della Cantonite?

Lavorare per il Cantone fa male alla salute, almeno a giudicare dalle statistiche, che indicano un tasso di assenteismo tra i dipendenti pubblici nettamente superiore ai dipendenti dell’economia privata. L’anno scorso, in media, i collaboratori dell’Amministrazione cantonale sono mancati dal lavoro per malattia o infortunio per ben 14,09 giorni all’anno, quindi quasi tre settimane a testa. È quasi il doppio della media nazionale, se si considera che in base ai dati dell’Ufficio federale di statistica (UST) l’anno scorso i lavoratori svizzeri sono stati assenti per problemi di salute in media 7,6 giorni a testa.
 
Come si spiega questa differenza?
Che ci sia un virus che colpisce unicamente i dipendenti della nostra Amministrazione cantonale, il virus della Cantonite? O che lavorare in un’amministrazione pubblica gonfia come una rana comporti problemi di sovraffollamento e relativi danni alla salute?
 
Domande semplici, risposte difficili
Non lo sappiamo e a quanto pare nemmeno il Consiglio di Stato lo sa, dato che non si è degnato di rispondere a un’interrogazione presentata oltre 15 mesi fa (oltre 455 giorni fa) dal granconsigliere PLR Patrick Rusconi, che poneva una serie di domande semplici semplici. Per esempio, “mi sapete dire quante persone si ammalano durante l’anno?”, oppure “ci sono dei dipartimenti che hanno più assenze per malattia?”, oppure ancora “quanti casi superano i 90 giorni filati di assenza?”. 
Tutte domande semplici semplici, che non dovrebbero richiedere chissà quali gruppi di studio o masterplan per trovare una risposta. Come ogni datore di lavoro, il Cantone dovrebbe essere a conoscenza delle assenze dei suoi dipendenti. Ma il nostro Consiglio di Stato non lo sa. Oppure lo sa, ma preferisce non farlo sapere ai cittadini contribuenti. Per ovvi motivi, perché è chiaro a tutti che nel Cantone c’è un problema di eccesso di assenteismo.
 
E poi ci sono le altre assenze
Per rendersene conto basta andare a spulciare il rendiconto pubblicato ogni anno dal Consiglio di Stato. A pagina 202 dell’allegato statistico si legge che i dipendenti cantonali sono assenti in media 11,59 giorni all’anno per malattia, 0,76 giorni per visite mediche, 0,41 giorni per infortuni professionali e 1,33 giorni per infortuni non professionali. In totale fanno più di 14 giorni a testa. Ai quali bisogna aggiungere una media di 1,72 giorni di assenza per “affari privati”, altri 2,27 giorni per “corsi di perfezionamento pagati”, 0,19 giorni per “malattia figli”, 0,18 giorni per “lutto”, 3,6 giorni per “scalo ore” o 1,33 giorni per “ricupero”. Se a tutte queste assenze si sommano anche le vacanze, ecco che viene da chiedersi se i dipendenti cantonali trovano anche il tempo di presentarsi almeno ogni tanto sul posto di lavoro.
 
Si ammalano già da giovani
Forse sì, forse no. Non lo sappiamo. Ma sappiamo che sempre nel rendiconto del Consiglio di Stato, a pagina 201 dell’allegato statistico, si può trovare un interessante grafico che divide le assenze in base all’età e al sesso. Si scopre così che se non fosse per i giovani sotto i 20 anni e per gli uomini tra i 30 e i 50 anni di età, il tasso di assenteismo nell’amministrazione cantonale sarebbe ancora più elevato. E se si può capire che dopo una certa età si possa accusare più facilmente qualche problemino di salute, si capisce molto meno come sia possibile che già nella fascia di età fra i 20 e i 30 anni i dipendenti cantonali si ammalino così tanto. Ben 14,03 giorni all’anno per i dipendenti di sesso maschile e addirittura 20,1 giorni per le giovani donne. È praticamente un mese all’anno di malattia o infortunio, un mese su dodici in cui le dipendenti cantonali sono, in media, inabili al lavoro. È terribile.
 
Qualcuno dovrebbe fare qualcosa e qui non stiamo suggerendo di creare l’ennesimo gruppo di lavoro che si chini per mesi sulla tematica e partorisca infine un rapporto remunerativo (per gli estensori) ma assolutamente inutile (per tutti gli altri). Qui si tratta di affrontare la situazione come farebbe un qualsiasi imprenditore che investe i soldi propri e non quelli dei contribuenti.
 
La febbre del mercoledì
Tanto più che le assenze dei dipendenti pubblici sono curiose. Già l’anno scorso la Domenichetta Liblab aveva fatto notare che il giorno in cui ci sono più malati è il mercoledì. I servizi cantonali non erano riusciti a spiegare questa febbre del mercoledì. C’era invece riuscito un esperto proveniente dall’economia privata: «Non penso che siano necessari grandi studi per capire che il maggior tasso di assenteismo del mercoledì è legato ai figli – aveva detto Domenico Basile, specialista nella gestione delle risorse umane -. Capita che i genitori debbano accompagnarli dal dottore o anche solo a lezione di pianoforte e non sanno come altro organizzarsi, quindi restano a casa dal lavoro”.
 
Si mettono in finta malattia. Tanto pantalone paga, e non dice nulla.

N. F.
*Dal MDD

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