Accanto a sé, inevitabilmente, ci sono donne per così dire... spaziali: la modella Naomi Campbell per 5 anni sarà la sua fidanzata. Il manager non si fa mancare nulla: vive in abitazioni da nababbi, una delle quali a Malindi, in Kenya, dove spesso lo va a trovare Silvio Berlusconi, per il quale ha sempre avuto simpatie politiche. Si è sposato due volte (la seconda con la showgirls Elisabetta Gregoraci, di 30 anni più giovane e dalla quale ha avuto un figlio). I due si sono separati consensualmente nel 2017. Dopo aver sconfitto il cancro, nel 2020 Briatore è risultato positivo al coronavirus.
Un brutto affare
Briatore ha una nutrita lista di procedimenti penali e pure in campo sportivo non si fa mancare nulla. Nel 2008, con la complicità di Piquet e Alonso, provoca il Crashgate, ossia il tentativo di cambiare l'esito del Gran Premio di Singapore del 2008, disputato in notturna. Ma cosa è successo esattamente? Di tutto e di più. Cominciamo col dire che il circuito cittadino asiatico è tortuoso e pericoloso. Basta un minimo errore e in pista arriva la safety car. Massa (Ferrari) è in lotta con Hamilton per il titolo e non può sbagliare, visto che si trova a dover rincorrere il britannico. Al via parte fortissimo e si porta in testa. Alle sue spalle Hamilton e il campione del mondo in carica Raikkonen (Ferrari). Al quindicesimo giro succede il caos: la Renault di Piquet junior, dopo aver rimbalzato sul muro della Raffles Avenue, finisce in testacoda e si schianta contro il muro di protezione. E così entra in scena, per altro attesa, la safety car. Tutto da rifare.
A quel punto Alonso anticipa tutti e rientra ai box. Poi iniziano anche i pit-stop dei piloti che stavano dominando la scena: Massa, Hamilton e Raikkonen. Ma il finlandese trascina con sé la pompa della benzina, ancora agganciata alla monoposto, spargendo carburante sulla pit-lane. Nella confusione si ferisce un meccanico della Ferrari. Ma non solo: Massa è costretto a fermarsi all'uscita dai box perché il bocchettone con tutto il tubo della benzina non si è staccato dalla sua vettura. Ci pensano i meccanici a toglierlo dai guai. Quando riparte è tristemente ultimo. Insomma: la Ferrari ha combinato un pasticcio e ad approfittarne inizialmente è Rosberg, che ora è primo davanti a Trulli e Fisichella: poi Kubica, Alonso, Webber, Coulthard, Hamilton, Vettel e Glock. Non è finita, perché negli ultimi venti giri ne succedono di tutti i colori. Inizia infatti il festival dei ritiri e alla fine del Gran Premio Alonso si ritrova inaspettatamente vincitore davanti a Rosberg e Hamilton, che fa un ottimo affare in ottica campionato.
La mazzata della FIA
Nel 2009 esplode il caso: Piquet viene infatti licenziato da Briatore per scarso rendimento e lui, per ripicca, dichiara di essere stato costretto dal team manager ad andare a muro per far entrare la safety car e favorire Alonso a Singapore. E così la FIA apre una inchiesta su Flavio Briatore e Pat Symonds, ingegnere della Renault. Per evitare imbarazzi alla casa francese i due rassegnano le dimissioni. E poi, per altro attesa, arriva la mazzata: radiazione per Briatore, squalifica per 5 anni per Symonds, squalifica di due anni con la condizionale per la Renault, nessuna per Alonso e Piquet. Ma nel 2010 un tribunale francese annulla la squalifica a vita di Briatore (tanto che oggi è consulente della Alpine!) ritenendo irregolare il procedimento adottato dalla federazione internazionale. Piquet junior tuttavia non cambia la sua versione dei fatti e tira in ballo Alonso. Lo spagnolo sapeva tutto, avverte il brasileiro che dà pure del mafioso al suo ex datore di lavoro (Briatore). Che vergogna!
JACK PRAN