Una serata che doveva essere normale, quella di Lara Rapelli, 24enne marchigiana, si è trasformata in un incubo che lei stessa ha deciso di raccontare pubblicamente per sensibilizzare e incoraggiare altre donne a denunciare. L’episodio si è verificato mercoledì scorso sulla metro di Milano, in una carrozza affollata a poche ore dall’inizio della partita di Champions League tra Milan e Girona.
Secondo quanto riportato da Il Giornale, Lara era diretta a San Siro per incontrare un amico e, trovandosi imbottigliata nel traffico, ha deciso di prendere la metro. Una scelta che l’ha portata a vivere un’esperienza drammatica.
La calca e l'incubo
Lara è salita su un vagone strapieno, dove le persone erano ammassate l’una sull’altra. "Era impossibile muoversi," racconta, "mi sentivo pressare da dietro e sentivo che mi toccavano ovunque." Con l’istinto di difendersi, ha provato a farsi spazio, ma la calca rendeva impossibile allontanarsi. "Attorno a me c’erano ragazzi con sciarpe del Milan, molti di loro non erano italiani, si capiva dall’accento," aggiunge.
Il momento più scioccante è arrivato quando due ragazzi spagnoli le hanno fatto notare una macchia sui suoi pantaloni. La scoperta è stata agghiacciante: "Qualcuno dietro di me era venuto. Mi sento ancora lo sporco addosso," ha dichiarato Lara, descrivendo il disgusto e la confusione provati in quel momento.
La denuncia e il coraggio di Lara
Dopo l’episodio, Lara si è recata in Questura per sporgere denuncia per violenza sessuale. Ha voluto ringraziare gli agenti per averla accolta con empatia e professionalità, sottolineando l’importanza di sentirsi ascoltati in momenti così delicati.
Con il suo racconto, Lara vuole rompere il silenzio su episodi di questo tipo e dare forza a chi subisce molestie: "Voglio che le donne trovino il coraggio di denunciare, non possiamo accettare di vivere nella paura."
Milano e il problema della sicurezza
L’episodio di Lara riaccende il dibattito sull’insicurezza nelle città e sui trasporti pubblici, già al centro dell’attenzione dopo le violenze avvenute a Capodanno in Piazza Duomo. La sua denuncia non è solo un atto di giustizia personale, ma un richiamo collettivo a una maggiore attenzione al tema della sicurezza, specialmente per le donne.
Questa testimonianza, resa pubblica tramite i social e le denunce formali, evidenzia quanto sia necessario un cambiamento, non solo nelle misure di sicurezza ma anche nella sensibilizzazione della società sul rispetto e la tutela delle donne.