LUGANO – Dopo aver ritrovato vita, stimoli e vittorie, il Lugano è tornato a fare i conti con l’amaro gusto della sconfitta. Se settimana scorsa, dopo la vittoria di Rapperswil, eravamo qui a incensare l’ottimo impatto avuto dall’arrivo di Uwe Krupp sulla panchina luganese, oggi a conti fatti notiamo che i sottocenerini nelle ultime 3 partite hanno conquistato 1 solo piccolo punto, quello del derby, per poi inanellare due sconfitte consecutive brucianti e anche immeritate che rischiano davvero di tagliare fuori Fazzini e compagni dalla lotta per entrare nei play-in.
A ripensare alla sconfitta di Zugo, in effetti, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli: in vantaggio per 2-0 dopo 1’30 di partita, in vantaggio per 2-4 fino al 47’, il Lugano non solo non è stato in grado di mettere una pietra tombale sulla sfida durante i 5’ di penalità inflitti a Kovar, ma ha anche subìto il pareggio dei Tori in boxplay per poi incassare altre tre reti negli ultimi 3’ della sfida della Bossard Arena.
Finita qui? Neanche per idea. Nella delicatissima sfida di ieri della Cornèr Arena contro il Langnau, infatti, i bianconeri hanno dominato il primo periodo, non riuscendo però a bucare la rete dei Tigers che, invece, con soli 5 tiri in porta hanno trafitto Schlegel in 2 occasioni. Da lì in poi la spinta offensiva del Lugano è venuta sempre meno e neanche la rete di Sekac è riuscita a dare un input in più a Thürkauf e compagni: alla fine, a porta vuota, è infatti arrivato l’1-3 di Mäenalanen.
Ora in classifica il Lugano, che paga 4 mesi orrendi, è sempre 12° e sempre a -6 dal Rapperswil 10°, ma ora con solamente 1 partita in meno rispetto ai sangallesi: quella di stasera contro i Lions. A dirla tutta, in questo momento, i bianconeri devono anche guardarsi alle spalle perché il Ginevra, 13° e in zona playout, si trova a 1 sola lunghezza dai sottocenerini. Insomma contro lo Zurigo la posta in palio è altissima e di vitale importanza.