LOSANNA – La consigliera di Stato vodese Valérie Dittli (Centro) è finita ufficialmente nel mirino della giustizia. Il procuratore generale Eric Kaltenrieder ha aperto un’inchiesta penale per abuso d’autorità legata alla pratica dello “scudo fiscale” in vigore nel Canton Vaud.
L’indagine si inserisce in un contesto delicato: due rapporti firmati da Jean Studer e François Paychère avevano già segnalato possibili irregolarità, in particolare l’ipotesi che Dittli avesse chiesto l’annullamento di imposte per contribuenti facoltosi. Lei respinge con decisione tali accuse, ribadendo di aver sempre agito nell’interesse del Cantone e nel rispetto della legge.
«Accolgo questo procedimento come un’opportunità per accertare i fatti» ha dichiarato la consigliera di Stato, che sottolinea come nessuna imposta sia stata annullata durante il suo mandato. Dittli si dice inoltre sollevata che il procuratore non abbia ravvisato elementi di violazione del segreto d’ufficio, altro sospetto ventilato nei mesi scorsi.
«Ho avuto l’impressione di trovarmi in una stanza immersa nell’oscurità e di cercare di accendere la luce», si legge nella nota diffusa dal Cantone, in cui Dittli si dice pronta a fornire piena collaborazione per una maggiore trasparenza.