Magazine, 02 luglio 2018
A A Abbronzatissima
sotto i raggi del sole…. Ma solo dal 1923
La moda della tintarella: dal puro color latte al sensuale caramellato
Ore passate al sole, oli, solarium, creme abbronzanti e chi ne ha più ne metta. La tintarella estiva è una hit che piace ed attrae. Ma da quando?
La storia dell’abbronzatura non ha avuto sempre questo decorso anzi, era associata a lavori di campagna, al ceto basso, alla manovalanza ed alla povertà. Ed addirittura si pensava che l’esposizione solare fosse estremamente dannosa per il corpo e deturpasse la purezza dell’individuo di “classe”.
I canoni della bellezza fino al 1923 imponevano pelli chiare e candide simili alla apprezzatissima ceramica del tempo. Le nobili donne passeggiavano in luoghi ombreggianti sempre in compagnia del proprio ombrello “para sole” e di eccentrici cappelli, per evitare lo scontro con i temuti raggi solari.
Coco Chanel “cambia pelle” alla storia dell’abbronzatura
Negli anni ’20
del 20esimo secolo la diva parigina torna da una vacanza passata nella riviera francese, ed a dispetto di tutti (forse per errore) il suo corpo non era dell’amato color latte ma caramellato.
È il momento di una rivoluzione. Le donne francesi che stravedono per Chanel iniziano ad impazzire per la nuova carnagione ed ha inizio un nuovo clichè. Il cinema comincia a realizzare film a colori e non mostra visi pallidi ma vip abbronzate, bellissime e sane. I cartelloni pubblicitari piano piano espongono pin-up con bikini provocanti ed abbronzature che risaltano le forme femminili. Questa nuova immagine di donna libertina fa sognare gli uomini dell’epoca aprendo una nuova era.
Ombrelli e costumi iper-coprenti iniziano ad essere sostituiti da bikini. Il mare con i suoi profumi, colori e calori diventa la nuova moda e canone di una vita agiata che fino ad ora, mantiene l’esclusiva nel mondo occidentale.