Sport, 16 ottobre 2018
Mvogo saracinesca, Xhaka comanda il gioco: Svizzera vincente ma troppo balbettante
La vittoria ottenuta ieri in Islanda permette alla Nazionale ora di giocarsi il tutto per tutto nella sfida diretta col Belgio: spesso quando dobbiamo fare un passo in avanti inciampiamo. Che sia la volta buona?
REYKJAVIK (Islanda) – Freddo, pioggia e gelo. Pensando alle giornate che stiamo vivendo in questi giorni in Ticino, guardando poi le immagini di Reykjavik, in tanti ieri sera sicuramente non avrebbero voluto essere nei panni dei ragazzi di Petkovic che, pur balbettando sul finale e nel primo tempo, sono riusciti a battere l’Islanda nella terza partita della Nations League per 2-1, regalandosi così un match point, a Lucerna, per battere il Belgio e superare il turno, qualificandosi così per la Final Four della prossima estate.
Qualche cambio di troppo, forse, un po’ di freddo in più rispetto alle temperature dell’Europa centrale di queste settimane, anche, resta il fatto che nella serata di Reykjavik la Nazionale ha sì centrato il suo obiettivo, ovvero la vittoria, ma a lungo ha stentato. Non a caso uno dei migliori in campo è stato Mvogo, gettato nella mischia al posto di Sommer, non irreprensibile venerdì in quel di Bruxelles.
L’estremo difensore è stato superlativo nel primo tempo, quando ha letteralmente salvato i suoi, per poi ergersi a protagonista anche sul finale di partita. Per batterlo, in effetti, Finnbogason si è dovuto inventare un gol assolutamente fantastico e imprendibile.
La Svizzera dopo i primi 45’ in sordina, è cresciuta nella seconda parte di match esattamente quando Xhaka ha preso in mano la regia del gioco, ha dettato i ritmi e di conseguenza – il calcio a volte è strano ma spesso ti premia – in pochi si sono stupiti che per aprire
le marcature ci sia voluto un suo assist illuminate e telecomandato per la testa di Seferovic che, in questa parte di stagione, è tornato a segnare con regolarità sia con la maglia elvetica che con quella del Benfica.
La rete di Lang, giunta al termine di 22’ di gioco assolutamente comandati, sembrava poter chiudere i giochi e invece, come per incanto, la Nazionale ha smesso di giocare. La manovra di colpo ha subìto un’involuzione preoccupante, con diversi errori in fase arretrata, che hanno ridato vita a un’Islanda che sembrava ormai sul punto di dichiarare “KO tecnico”. Certo, l’importante erano i tre punti, che significano anche essere testa di serie al sorteggio per le qualificazioni agli Europei, ma per affrontare il Belgio, per fare finalmente quel passo in più che ci è sempre mancato, servirà tutt’altro atteggiamento fra un mese a Lucerna.
Quello con i Diavoli Rossi sarà un vero e proprio spareggio: dovremo vincere per raggiungerli in classifica e in quel caso sarà determinante come prima cosa lo scontro diretto, in seguito la differenza reti nelle sfide dirette e, solo dopo, quella generale. Dobbiamo quindi rimontare l’1-2 incassato all’ex Heysel: per non restare “la solita Svizzera”, che arriva sempre a un passo dal grande risultato, per poi inciampare – come contro l’Argentina, la Polonia o la Svezia – occorrerà una grande prestazione,una mezza impresa, ma in fondo… nulla è davvero impossibile.