Sport, 20 novembre 2018
“A Napoli mi presero a pugni per farmi firmare il trasferimento”: De Guzman racconta il suo addio forzato
Il centrocampista, ora in forza all’Eintracht Francoforte, ha evidenziato un brutto episodio avvenuto nel 2015 quando giunse alle mani con Giuntoli, dirigente dei partenopei
FRANCOFORTE (Germania) – Sono passati tre anni e Jonathan De Guzman, che nel frattempo non ha dimenticato l’episodio, ha voluto raccontare il violento diverbio avvenuto nel 2015 con il dirigente del Napoli, Giuntoli.
Reduce da un infortunio e messo ai margini del progetto azzurro, l’olandese non voleva accettare un’offerta del Bournemouth, arrivando a confrontarsi con lo stesso dirigente dei partenopei. Una discussione trasformatosi poi in rissa: “Improvvisamente mi ha dato un pugno in faccia e sono impazzito – ha raccontato – Abbiamo iniziato a litigare, volavano anche le sedie”.
“Giuntoli si è arrabbiato e il suo assistente mi ha detto: “Ascolta se non firmi si arrabbierà

molto, se non firmi sarai morto per il Napoli e non giocherai più””, ha continuato. E in effetti andò proprio così: da quel momento in poi l’olandese non scese più in campo, andando in prestito al Carpi e al Chievo prima di volare in Germania.
“Quando è scoppiata la rissa c’era anche Zuniga con me – ha concluso De Guzman – Mi diceva “dai, prendi le tue cose e vai a casa””.
Una lite furiosa che ha rischiato di mettere anche fine alla carriera del centrocampista e ora, invece, a Francoforte sta dando il meglio di sé: “Sento che sto giocando il mio calcio migliore e sono orgoglioso. Soprattutto dopo quello che mi è successo”.