Sport, 25 novembre 2018
Sgozzato (e forse evirato): l’atroce morte del 24enne Freitas
L’autopsia ha chiarito le cause del decesso del giocatore brasiliano, ma non ha potuto stabilire se quando è stato evirato fosse ancora vivo
SAN JOSÉ DOS PINHAIS (Brasile) – Emergono sempre nuovi dettagli relativi all’assurda morte di Daniel Freitas, il 24enne giocatore brasiliano del Sao Bento, trovato morto in un boschetto nello stato brasiliano del Paranà. L’autopsia effettuata ha infatti stabilito che ad ucciderlo sia stata una pugnalata ricevuta al collo: “La parziale decapitazione è stata la causa del decesso – ha spiegato in conferenza stampa il diretto dell’Istituto medico-legale locale, Paulino Pastra – ma non si è capito se sia stato evirato mentre era ancora in vita”.
Per l’atroce delitto sono state fermate sette persone, tra cui Edison Brittes Junior, l’esecutore materiale dell’atto che ha spiegato di averlo ucciso perché

avrebbe tentato di violentare la moglie, Cristiana Brittes, anch’essa arrestata.
Le autorità non riescono ancora trovare conferme in merito a questa situazione: l’unica cosa sicura è che Freitas fosse nella camera da letto della donna mentre dormiva e che ha fatto alcune foto che ha condiviso tramite Whatsapp con alcuni amici. L’ex calciatore si trovava in quella casa per partecipare al 18esimo compleanno della figlia della coppia, anche lei arrestata, ed è stato scoperto in camera dal marito che, dopo averlo ferito mortalmente, lo ha portato in auto fino al bosco dove è stato trovato morto il 27 ottobre, mutilato, evirato e con segni di tortura che neanche l’autopsia è riuscito a capire se subite quando era ancora vivo.