DAVOS - Da sette anni alla testa del Davos, Gaudenz Domenig non sta certo attraversando il miglior momento della sua vita sportiva. Il team grigionese è penultimo in classifica staccatissimo da tutte le avversarie e ormai condannato - salvo miracoli - a disputare i playout. In più, dopo 22 anni, Amo Del Curto ha deciso di mollare le guida della squadra annunciando la sua decisione al presidente il 25 novembre scorso. Una situazione delicata per l’HCD, un duro colpo che, ovviamente, si è riflesso sui tifosi visto che l’affluenza alla pista è notevolmente diminuita. Peggio di così, insomma... E proprio per cercare di capire la situazione del glorioso club grigionese abbiamo voluto interpellare Domenig che ci ha fornito alcune spiegazioni relative alla partenza di Del Curto, focalizzandosi poi sul momentaccio che sta vivendo la sua squadra in questo torneo.
Presidente, solitamente quando le cose non vanno bene il primo a pagare è l’allenatore, che viene licenziato dal club. Da voi non è andata così...
Francamente sono rimasto abbastanza sorpreso per come si è sviluppata tutta la vicenda. Comunque è stato Arno che ha deciso di andarsene, al contrario la società voleva continuare con lui. Era chiaro che la situazione fosse delicata, abbiamo perso molti incontri ed il clima non era propriamente dei migliori. Di certo qualcosa si è rotto tra lui ed i giocatori.
Avete cercato una soluzione per risolvere questo problema?
Sì, ne abbiamo parlato, abbiamo cercato di analizzare tutti gli aspetti. Da parte della società c ’era come detto fiducia in Del Curto ma, dopo il colloquio, lui ha chiesto un po 'di tempo per riflettere ed alla fine ha deciso di lasciarci.
Una situazione irreparabile?
A mio avviso c ’erano ancora margini di manovra, come detto ci siamo seduti attorno ad un tavolo per focalizzare tutti i punti della situazione, e avremmo anche incontrato i giocatori per capire il loro punto di vista. Arno Del Curto alla fine ci ha detto che preferiva lasciare la panchina.
Qualcuno ha mormorato che la partenza di giocatori importanti dopo la stagione scorsa sarebbe stata una delle cause che ha generato questa crisi.
Non è vero perché a decidere il roster è stato Del Curto. L’allenatore ha determinato gli arrivi e le partenze dei ragazzi. I problemi sono nati altrove.
Qualcuno ha anche detto che tra lei e Del Curto ultimamente c’erano stati dei litigi...
Voci infondate, il nostro rapporto è sempre andato bene, abbiamo cercato in ogni momento di dialogare costruttivamente.
Deluso per come si è concluso il rapporto?
Confesso di sì perché comunque l’allenatore godeva della mia fiducia, tra noi, vista appunto la durata del rapporto, era nata una bella amicizia. Ho accettato a malincuore la sua decisione, ma non ho tempo per i rimpianti, ora dobbiamo cercare di salvare il salvabile.
Appunto, il Davos è sul fondo della classifica, davanti solamente ad un Rapperswil che comunque sta progredendo. Ci dica la verità, avete paura