Sport, 18 febbraio 2019
Più cuore che testa: Lugano, da playoff ci sono solo i tifosi e pochi altri!
La vittoria ottenuta ieri contro il Ginevra ai rigori non deve illudere nessuno: giocare 15’ a partita difficilmente basterà da qui a fine regular season
LUGANO – La linea è a 2 punti. Friborgo e Zurigo hanno giocato entrambe 1 partita in più, ma il Lugano dovrà recarsi sia alla BCF Arena che all’Hallenstadion da qui a fine stagione. Martedì i ragazzi di Ireland, inoltre, andranno a Losanna: insomma, il calendario è tutto fuorché agevole, ma dopo l’assurda vittoria maturata contro il Ginevra conviene essere positivi e propositivi in ottica rincorsa ai playoff. Anche se la sfida di ieri della Cornèr Arena ha lasciato ancora una volta tantissimi dubbi.
Dubbi sulla tenuta mentale di questa squadra, di questo gruppo che da inizio stagione segue praticamente sempre lo stesso copione: gioca 15’-20’ , e lo fa anche bene, mettendo sotto pressione i propri rivali, disegnando anche belle trame, per poi spegnersi di colpo cadendo in catalessi, non riuscendo più a ritrovarsi se non quando finalmente trova la via della rete. È ciò che è successo nuovamente ieri dopo il 3-3 di Hofmann: gli ultimi minuti, salvataggio miracoloso dello stesso Gregory a parte, e l’overtime sono stati giocati a una sola porta! Ma dal pareggio immeritato di Berthon fino alla rete di Top Scorer luganese? Il nulla più assoluto a tinte bianconere! Così fare punti però è davvero complicato.
Ci si domanda come una squadra con l’undicesimo powerplay della Lega (!), l’undicesimo penalty killing del campionato (!), i peggior stranieri della National League, (24 reti realizzate fin qui!), possa sperare davvero di
arrivare tra le prime otto. In questo momento i playoff li meriterebbero quasi ed esclusivamente i tifosi: è vero, al 50’ qualche fischio è piovuto dagli spalti (e ci mancherebbe), ma per tutta la partita la Curva Nord – così come fatto fin qui in stagione – ha fatto sentire la sua voce, è stata vicina alla squadra, ha provato a svegliarla e a trascinarla.
A dirla tutta, i playoff li meriterebbero anche Gregory Hofmann, che poi saluterà tutti per accasarsi allo Zugo (la speranza è che Suri possa sopperire a questa perdita), e per quanto fatto ieri, anche Luca Fazzini. 5 rigori tirati, 4 reti, una più bella dell’altra, una più determinante dell’altra, una più importante e pesante dell’altra. Anche Merzlikins ieri è risultato determinante, ma il lettone, citando le sue parole deve “tirare fuori la testa da quel posto”: contro il Ginevra è apparso finalmente presente, anche se Tömmernes lo ha fatto impazzire, ma deve tornare a essere costante.
Una cosa positiva, oltre ai punti ottenuti, però c’è: il carattere, il cuore. Su questo nessuno può dire nulla a questa squadra, perché dopo il derby perso venerdì ci si poteva aspettare qualsiasi cosa, anche un crollo verticale dal punto di vista emotivo. Dopo il tremendo 1-2 di Berthon e di Riat ancora di più, eppure trovato il 3-3 tutta la squadra ci ha creduto, non ha mai mollato e ha lottato, senza tremare.
Che sia di buon auspicio!