Sport, 29 marzo 2019
Campionato, Coppa, Spengler e Champions: Ambrì, non è troppo?
I leventinesi dovranno farsi trovare pronti il prossimo anno per affrontare una stagione che potrebbe diventare lunga, intensa e logorante
AMBRÌ – L’entusiasmo ancora si respira nell’aria. L’eliminazione subita dal Bienne poco conta, perché l’Ambrì ha concluso un ottimo campionato, una gran bella stagione, tornando a disputare i playoff dopo 5 anni e riuscendo a vincere una sfida nella post season dopo 13 anni. Il brillante piazzamento in regular season, purtroppo, ha portato in dote uno dei peggiori accoppiamenti che il tabellone potesse regalare, e tanto che il Bienne anche in semifinale contro il Berna si sta facendo rispettare egregiamente, dimostrando di non volersi svegliare dal proprio sogno.
Un risveglio, quello dell’Ambrì, che è stato dolce anche perché Kubalik e compagni hanno saputo emozionare, hanno saputo giocare un gran bell’hockey fin da settembre, calando in qualche frangente ma sapendo finire in crescendo, mettendo anche in apprensione i Seelander da gara-2 in poi.
In estate, però, il mercato rivoluzionerà un po’ la rosa, visto che ad esempio Kubalik, Lauper e

Guerra partiranno e andranno egregiamente sostituiti. E non solo! Visto che con l’eliminazione dei Tigers, i leventinesi si sono qualificati alla prossima Champions League, che va ad aggiungersi alla partecipazione alla Coppa Spengler, come avevamo anticipato settimana scorsa. In totale, quindi, l’Ambrì dovrà affrontare ben 4 competizioni!
È vero che la Champions non è così intensa e sentita come quella del calcio, ma in ogni caso Fora e compagni rischiano di dover affrontare anche viaggi lunghi e stancanti. È vero che giocando di più si trovano meglio i meccanismi, ma è anche vero che aumentano i rischi di infortuni, visto che il fisico non può neanche riposare come in precedenza.
Insomma dalle parti della Valascia dovranno attrezzarsi bene, dovranno mettere a disposizione di Cereda una rosa lunga e competitiva (alla Spengler sicuramente arriverà qualche rinforzo), anche perché la fame vien mangiando, ma fare un’indigestione è un rischio dietro l’angolo.