La Serafe, ovvero la società zurighese d’incasso che ha preso il posto della Billag, ne combina peggio di Bertoldo, con la complicità dei burocrati dell’Ufficio federale della comunicazione (Dipartimento ex Doris, ora Simonetta).
Si ricorderà che l'impopolare Billag era stata liquidata da Berna, ma tu guarda i casi della vita, pochi mesi prima della votazione sulla “criminale” - ed omonima — iniziativa No Billag.
Evidentemente, la Serafe ha presentato un'offerta più vantaggiosa della concorrente. Ma altrettanto evidentemente, vista la pletora di casotti combinati con indirizzi sbagliati, fatture a casaccio, e via andando, non era - e non è - in grado di fornire le prestazioni richieste.
Senza base costituzionale
Dal primo gennaio 2019 è infatti entrato in vigore il nuovo sistema di riscossione del canone più caro d’Europa. Tutti sono costretti a pagare. Compreso chi non ha né Tv, né radio, né autoradio, né radiosveglia, né smartphone, né tablet, né collegamenti internet, né un qualsiasi apparecchio atto alla ricezione di programmi radiotelevisivi. La modifica di legge, approvata dal popolo a strettissima maggioranza nel giugno del 2015, ha di fatto trasformato il canone in un’imposta. Senza però la necessaria base costituzionale. Il che potrebbe anche causare qualche problemino alPemittente di regime, nel caso qualcuno volesse sottoporre la questione al Tribunale federale.
Opting out
Tutti dunque devono pagare il canone più caro d’Europa. L’unica possibilità
per schivarselo, ma solo per 5 anni, è ricorrere al cosiddetto “opting out” (uella): ossia autocertificare, tramite apposito formulario da richiedere alla Serafe, di non possedere alcun apparecchio in grado di ricevere programmi radiotelevisivi. Quindi nemmeno un collegamento internet. Una chicca: sulle istruzioni si legge che il formulario per l’opting out si può anche scaricare da internet. Ma chi lo fa si frega da solo: infatti dimostra di possedere un allacciamento alla rete...
Persone giuridiche
Come noto, anche le aziende da quest’anno pagano il canone. E lo pagano non in base all’utile, bensì alla cifra d’affari. Si parte da 365 Fr per chi ha una cifra d’affari annua tra mezzo milione e 999'999 Fr, che diventano 910 per le aziende tra l’I ed i 5 milioni, 2280 per quelle tra i 20 ed i 100 milioni e su fino ad un massimo di 35'590 Fr.
Che le imprese siano chiamate alla cassa è particolarmente assurdo. I dipendenti ed i titolari già pagano il canone. Ed in ditta ci si va per lavorare.