Sport, 17 giugno 2019

Reuille: “Che cosa mi preoccupa? La malvagità degli uomini”

Faccia a faccia con Sébastien Reuille, una delle leggende dell’hockey bianconero

LUGANO - Ben 1030 partite disputate con la maglia del Lugano, una decina di apparizioni in nazionale ed un titolo vinto, sempre con l’HCL, nel 2006. La nostra rubrica stavolta focalizza l’attenzione su Sebastien Reuille, uno dei giocatori più amati in assoluto dai tifosi bianconeri, molti dei quali hanno chiesto che la sua maglia sia ritirata ed appesa sotto le volte della Resega (pardon, Corner Arena). Un messaggio chiaro alla dirigenza. Ma intanto “godiamoci” Séb, vecchio guerriero di tante battaglie, che al termine della recente stagione ha deciso di appendere i pattini al chiodo (ma comunque resterà nell’hockey quale assistente allenatore a Biasca).

Il tuo maggior pregio?
Sensibilità e generosità.

Il tuo maggior difetto?
Non dimenticare mai…

Quale deve essere la miglior qualità di una donna?
Gli occhi.

Quali invece le qualità per un uomo?
Essere gentile ed anche un po’ ironico.

Cosa deve avere un giocatore di hockey per essere un vincente?
Credere sempre nei suoi obiettivi e lavorare sempre per il collettivo .

Sport preferito?
Ovviamente l’hockey.

Il tuo giocatore preferito oggi?
Il portacolori del Davos Ambühl per la sua indomita grinta.

Il giocatore più forte in assoluto?
Crosby ed anche lo svizzero Niederreiter.

Il giocatore a te più indigesto?
Tristan Scherwey.

Qual è il tuo idolo?
Nel modo più assoluto Roger Federer, per la sua eleganza e per la sua grande tecnica e classe.

Quanto ti è costato smettere di giocare?
Pur essendo consapevole che ero arrivato al…capolinea ho provato un po’ di tristezza, ma la vita va avanti, quindi…

Cosa è per te l’hockey?
Tutta la mia vita…

Il tuo primo team?
Forward Morges.

Come vedi il tuo futuro?
Sarò assistente allenatore
dei Ticino Rockets...

Un episodio indimenticabile?
Ogni attimo vissuto con il Lugano è stato indimenticabile, ma se proprio vogliamo citarne uno, sicuramente il primo ed unico titolo vinto in bianconero nel 2006.

Radio preferita?
Ne ho due: una è Energie Radio e l’altra è Radio 3iii.

La televisione preferita?
La TSR romanda e la francese M6.

Un personaggio da prendere come esempio?
Torno su Roger Federer, non solo per la sua classe ma anche per le sue gesta sul piano umano e per il suo carattere sempre solare.

Attore preferito?
Jean Dujardin.

L’attrice preferita?
Julia Roberts.

Il libro preferito?
“127 ore, intrappolato nella montagna” di Aron Ralston.

Se non avesssi giocato a hockey cosa avresti fatto nella vita?
L’architetto o l’ingegnere…

La migliore città per vivere?
Sicuramente Lugano, per la sua bellezza e per la sua tranquillità. Qui ho tutti gli amici ed i miei affetti.

La più bella canzone?
“A te” di Jovanotti.

Il cantante preferito?
George Brassens.

La cantante preferita?
Edith Piaff.

Hai un sogno nel cassetto?
Ne avrei tanti ma non li dico per scaramanzia.

Cosa non ti fa piacere della vita?
La malvagità tra gli uomini, ce n’è fin troppa…

Rimpianti?
Anche qui ci sarebbero diverse cose, comunque se vogliamo andare nello specifico sicuramente il fatto di non aver partecipato ad un Mondiale e alle Olimpiadi.

Qual è stato per te il miglior allenatore?
Personalmente ne citerei due, innanzitutto Stephan Sabourin che, da piccolo, mi ha dato le prime importantissime nozioni tattiche e tecniche nel Forward Morges, e poi il preparatore atletico del Lugano, il compianto Tiziano Muzio. Due persone davvero straordinarie.

G.M.

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