Sport, 30 giugno 2019
In lotta aperta contro Trump: via la fascia da capitano della nazionale
Megan Rapinoe sta trascinando gli Stati Uniti nel Mondiale femminile di calcio, ma dopo le esternazioni contro il presidente degli USA è stata declassata
PARIGI (Francia) – Due gol – decisivi – contro la Spagna, due reti – decisive – contro la Francia e gli Stati Uniti sono approdati ancora una volta alle semifinali del Mondiale femminile: le campionesse in carica devo ringraziare Megan Rapinoe che con quattro reti nella fase a eliminazione diretta ha letteralmente trascinato la nazionale a stelle e strisce.
L’attaccante americana, però, si è vista sottrarre la fascia di capitano dal braccio. Colpa, a quanto
pare, delle sue esternazioni contro Donald Trump, contro la sua politica e contro le discriminazioni. La Rapinoe, infatti, è apertamente lesbica e già in passato aveva criticato l’atteggiamento e le idee della Casa Bianca, tanto da non cantare l’inno o inginocchiarsi durante lo stesso, come fatto in passato da alcuni giocatori di football americano.
Una protesta che, nonostante le sue qualità calcistiche, le è costata un declassamento in seno alla squadra.