In un comunicato trasmesso oggi ai media la Lega dei Ticinesi critica aspramente l'analisi della SECO sugli effetti della libera circolazione delle persone sul mercato del lavoro elvetico (vedi articoli correlati) secondo cui immigrazione e frontalierato non avrebbero effetti negativi sui salari svizzeri nè vi sarebbe alcun soppiantamento di personale svizzero con manodopera straniera.
Per il movimento di Via Monte Boglia il rapporto della SECO è "farlocco" e sarebbe un tentativo di "mistificare la realtà" per "scopi di propaganda" con l'obiettivo di mettere in luce favorevole l'accordo quadro con l'UE e la libera circolazione delle persone.
Alla luce di ciò la Lega auspica la chiusura della SECO e ribadisce inoltre la propria contrarietà sia all'accordo quadro che alla libera circolazione delle persone.
Di seguito il comunicato integrale:
La Lega dei Ticinesi prende atto con sconcerto dell’ennesimo rapporto farlocco con cui la SECO tenta di nuovo di negare l’evidenza. La SECO si ostina a raccontare che l’invasione di frontalieri non provocherebbe né soppiantamento dei residenti, né dumping salariale. Le cifre della disoccupazione (quelle vere) ed i numeri dell’assistenza dicono invece esattamente il contrario.
A smentire le storielle della SECO anche la forchetta dei salari tra il nord ed il sud delle Alpi, che si allarga sempre più. La Lega dei Ticinesi non intende accettare queste continue mistificazioni della realtà ticinese, che oltre ad insultare l’intelligenza offendono tutti i cittadini rimasti senza lavoro a causa della devastante libera circolazione delle persone voluta dal triciclo PLR-PPD-PSS.
E’ evidente che i rapporti farlocchi della SECO perseguono unicamente scopi di propaganda elettorale, in vista dell’appuntamento di ottobre, e politica: a sostegno dell’accordo quadro istituzionale (che trasformerebbe la Svizzera in una colonia dell’UE) da un lato, e contro l’iniziativa per la disdetta della libera circolazione delle persone dall’altro. La Lega dei Ticinesi respinge al mittente questo ennesimo tentativo di lavaggio del cervello da parte della SECO, e auspica la chiusura della medesima, ciò che comporterebbe un risparmio di 100 milioni all’anno.
La LdT ribadisce la propria contrarietà totale all’accordo quadro istituzionale nonché la necessità di disdire quanto prima la libera circolazione delle persone e di diminuire in modo importante il numero dei frontalieri, specialmente nel settore terziario. Non esistono altre vie di salvezza per il mercato del lavoro ticinese e quindi per il futuro del nostro Cantone.
Lega dei Ticinesi