Un appartamento in cambio di soldi e presenza alle manifestazioni. In sostanza è questo il singolare sistema messo in piedi dagli attivisti del centro sociale di Milano Caab (Comitato Autonomo Abitanti Barona). Come riporta il portale milanotoday.it, la polizia negli scorsi giorni ha arrestato cinque persone appartenenti alla Caab, tre italiani, un angolano e un cittadino rumeno, in un'operazione volta a sgominare una rete che assegnava abusivamente abitazioni a persone bisognose, prima di tutto migranti.
Ma a destare clamore non è solo il sistema relativo all’occupazione di alloggi. Ciò che ha colpito gli inquirenti è stato il sistema venutosi a creare dietro non solo il mondo delle case popolari, ma anche delle lotte contro gli sgomberi. Il Caab è un comitato che, fra gli altri, lotta contro gli sfratti ed il riconoscimento del diritto alla casa. Nella pratica, stando a quanto ricostruito dalla Questura di Milano, questo avveniva in primo luogo scassinando appartamenti sfitti e disabitati.
Una volta occupati, il Caab poi procedeva ad una vera e propria assegnazione, la quale però avveniva tramite il pagamento di una somma di denaro. Una somma di denaro che oscillava tra i 700 ed i 1400 Euro per ogni persona che si rivolgeva al collettivo per avere un tetto sopra la testa.
Una tangente od anche un vero e proprio “pizzo” pagato al centro sociale. Ma non solo, chi faceva parte del giro di appartamenti occupati ed assegnati abusivamente,