È finita sui banchi del parlamento vodese la vicenda di un'azienda che, dopo aver chiesto e ottenuto i crediti di emergenza per la pandemia e il lavoro ridotto, ha licenziato tutti i suoi 40 dipendenti e dichiarato fallimento.
Martedì scorso, il Gran Consiglio del canton Vaud ha adottato una risoluzione urgente per chiedere al Consiglio di Stato di esaminare una possibile frode sui prestiti Covid e il lavoro ridotto da parte della società Day Medical e, se necessario, di denunciare queste azioni ai sensi del diritto penale.
Day Medical ha licenziato i suoi circa 40 dipendenti l'11 maggio senza alcuna consultazione con le parti sociali. Lo stesso giorno, la PMI con sede a Avenches attiva nell'analisi medica ha aperto una procedura di fallimento, mentre la società australiana Haemokinesis, che aveva rilevato l'azienda vodese nell'ottobre 2018, ha chiesto ai clienti della Day Medical di pagare le fatture in sospeso su un conto Haemokinesis.
I collaboratori si sono rivolti al pubblico ministero cantonale per chiedere l'adozione di misure volte a evitare che i fondi dell'azienda siano trasferiti altrove, stando a informazioni avanzate da Unia e da "PME Magazine" e ripresi dalla stampa romanda.
Day Medical ha ottenuto un prestito Covid-19 di 250'000 franchi e il pagamento degli stipendi dei dipendenti. "Il fatto che un'azienda riceva un prestito Covid-19 e benefici del lavoro ridotto, mentre allo stesso tempo effettua licenziamenti di massa e avvia una procedura di fallimento, è particolarmente offensivo per noi", ha detto una deputata