Sport, 19 ottobre 2020

“Futuro tutto da scrivere Certo, la National League…"

Stagione-chiave per Loïc Vedova,prestato ai Rockets dal Lugano

BIASCA - È un ragazzo semplice, Loïc Vedova. Figlio di una terra di emigrati e di gente stoica come la Vallemaggia, sin da bambino ha cullato il sogno di diventare un giocatore di hockey. Detto fatto i suoi genitori lo hanno portato ad Ascona, alla vetusta Siberia (pista che ha per altro visto crescere diversi elementi di caratura nazionale, vedi Paolo Duca) sulla quale ha mosso i primi passi. Poi nel 2008 l’approdo nel settore giovanile del Lugano, in cui è cresciuto sia come atleta che come uomo. Nel 2017 ha firmato un contratto con i Rockets Biasca, ai quali è stato prestato dai bianconeri nell’ambito della collaborazione fra le due società. A 23 anni appena compiuti, l’attaccante è certamente uno dei punti di forza della squadra rivierasca. “ A Biasca mi trovo bene, si sta formando un gruppo compatto. Sono convinto che quest’anno potremo toglierci parecchie soddisfazioni. Non mi tiro indietro, anche perché a fine anno mi scade il contratto…”.

E arriverà il tempo di sognare?
Per il sottoscritto fondamentale, al termine della quale si deciderà il mio futuro. Potrei restare ai Rockets, oppure emigrare nella Svizzera Interna. Certo, non mi dispiacerebbe la National League, ma questo dipenderà dal mio rendimento. comunque benissimo che è un traguardo difficile…

Eppure due anni fa con il Lugano giocò addirittura i playoff per il titolo.
Fu una circostanza particolare (ne parliamo a parte, ndr) e mi trovai benissimo. Contrariamente a quanto si possa entrare nel vivo della competizione senza troppi problemi. 

Poi però le cose sono cambiate: forse sperava di essere in pianta stabile nella rosa HCL?
Diciamo che coach Ireland mi ha sempre tenuto in considerazione. E infatti nella
stagione post playoff mi ha convocato per una dozzina di volte. Ed ho pure giocato. Poi però è arrivato un nuovo allenatore e la società ha preferito dirottarmi su Biasca, dove ho disputato un buon campionato. Ma non mi sono mai lamentato: come ho detto nei Rockets mi trovo bene e sono convinto che per un giovane sia una delle migliori realtà svizzere…

Il Lugano non gli è però uscito dalla mente.
E come potrebbe? Ho ancora dei traguardi sportivi da raggiungere e il club bianconero resta un riferimento. Vedremo….

Per il futuro Loic ha pure una importante carta da giocare.
Sono iscritto al primo anno di economia alla SUPSI. È sempre meglio avere una alternativa. Buona se possibile. E questa potrebbe esserlo.

Torniamo al Biasca. Sembra che quest’anno le cose vadano decisamente meglio.
Vero , abbiamo una squadra competitiva e nelle prime giornate lo abbiamo già dimostrato. Abbiamo inserito nuovi elementi interessanti e il nuovo tecnico Eric Landry si è perfettamente calato nella sua nuova avventura hockeistica. Il fatto poi che non ci saranno relegazioni a fine campionato costituisce un vantaggio. Si gioca senza patemi d’animo o con l’ansia. Ideale per la crescita dei giovani.

E a proposito di giovani...
Uno dei periodi migliori della mia pur giovane carriera è stato quello degli Elites del Lugano, al fianco di elementi quali Riva, Morini, Fontana, Romanenghi e pure Fazzini, che qualche volta veniva a rinforzarci.

Per la cronaca: quella squadra era diretta dall’attuale coach del Davos Christian Wohlwend:
Un tipo strano. Amico dei giocatori ma dal carattere piuttosto… mutevole.

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