Sport, 01 dicembre 2020

“La morte di mio figlio ha salvato Grosjean”

La madre di Jules Bianchi, ultima vittima registrata in Formula 1, ha fatto sentire la sua voce in diretta tv dopo il brutale incidente del francese della Haas

SAKHIR (Bahrain) – Un po’ tutti abbiamo ancora negli occhi il drammatico incidente avvenuto domenica sul circuito di Sakhir a Romain Grosjean. La sequenza dello schianto è stata tremenda, con la Haas del francese che dopo un contatto con un avversario è andato a schiantarsi contro il guardrail, spezzandosi letteralmente in due e prendendo immediatamente fuoco.

Una palla di fiamme che ci ha fatto temere il peggio e tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo quando, increduli per l’accaduto, siamo stupefatti nel vedere il pilota transalpino uscire sulle sue gambe e di corsa da quello che restava della sua auto.

Immagini pazzesche, da brividi che speriamo di non rivedere mai più. Ma se Grosjean se l’è cavata con qualche problema fisico alle caviglie e ai polsi e con qualche ustione di poco conto, la stessa cosa non può dire Jules Bianchi che nel 2014, a causa di un incidente molto simile, persa la vita pochi
mesi più tardi dopo aver impattato frontalmente contro un muletto che stava portando via dalla ghiaia la Sauber di Sutil.

Per proteggere meglio il casco, proprio per questo tipo di impatti, la FIA introdusse l’Halo, cosa che accese le critiche, anche dello stesso Grosjean che domenica sera, dal letto dell’ospedale, ha candidamente ammesso: “Ero contrario all’Halo, ma senza non potrei esser qui a parlare, quindi grazie”.

Ma il primo elogio all’Halo, domenica pomeriggio, è arrivato proprio dalla madre del 24enne Bianchi tramite un sms mandato al commentatore del canale francese Canal+ che in quel momento era, ovviamente, nel panico. “L’Halo è stato introdotto dopo la morte di mio figlio e ora ha salvato la vita da Romain. È fantastico, sono contenta che stia bene”. Un francese, in pratica, ha salvato la vita a un suo connazionale, rendendo orgogliosa una madre dal carattere pazzesco.

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