Un 28enne rumeno, più volte multato per accattonaggio in Ticino, è andato fino al Tribunale amministrativo federale (TAF) per contestare il divieto d’entrata in Svizzera emesso nei suoi confronti dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM). E, incredibilmente, ha ottenuto almeno in parte ragione.
I giudici del TAF, come si legge nella sentenza pubblicata ieri, hanno infatti parzialmente accolto il ricorso presentato dall’avvocato Marco Frigerio di Chiasso per conto del mendicante rumeno, riducendo la durata del divieto d’entrata da 4 a 3 anni.
“Una durata di tre anni appare più consona – scrivono i giudici – a garantire la difesa dell’ordine e della sicurezza pubblici svizzeri senza incidere in misura eccessiva sugli interessi privati del ricorrente”.
L’uomo era stato condannato a tre riprese dal Ministero pubblico ticinese, tramite decreto d’accusa, per accattonaggio e vagabondaggio. Nel maggio 2019 la SEM era venuta a sapere che egli era stato condannato anche in Italia, in particolare a una pena di 9 mesi sospesi per resistenza a un pubblico ufficiale e lesione corporale. Viste le condanne italiane, nel giugno 2019 la SEM aveva quindi emesso nei suoi confronti un divieto d’entrata