Ticino, 29 maggio 2021
Bignasca chiede di vedere i conti delle Commissioni paritetiche: "No, sono top secret"
Le Commissioni paritetiche dispongono di ingenti mezzi finanziari, grazie alle trattenute dalle buste paga di lavoratrici e lavoratori e ai contributi obbligatori versati dalle aziende. Solo per il Ticino si stima che abbiano a disposizione decine di milioni di franchi.
Boris Bignasca, capogruppo della Lega, ha così chiesto al Consiglio di Stato se non ritenesse opportuno fare delle verifiche sulla reale portata dei mezzi finanziari che confluiscono nelle commissioni paritetiche e se fosse possibile vedere i loro bilanci. Ma no, non è possibile.
“Il Consiglio di Stato non è autorizzato a rendere pubbliche le cifre relative ai bilanci delle singole commissioni paritetiche” scrive il governo
nella risposta all’interrogazione di Boris Bignasca, che era stata firmata anche da altri undici deputati leghisti.
I conti resteranno quindi top secret. Tuttavia il Consiglio di Stato si vuole rassicurante. “Dai rapporti annuali di revisione rilasciati dai competenti uffici di revisione – scrive ancora in risposta a Bignasca – è sempre emerso che i conti delle commissioni paritetiche erano conformi alle disposizioni legali e statutarie nonché alla specifica direttiva della SECO”.
Le commissioni paritetiche possono quindi continuare a prelevare l’1% del salario dei lavoratori senza spiegare loro come questi soldi vengono poi effettivamente utlizzati.