Sport, 02 settembre 2021
Svizzera, ci mancava anche Xhaka…
Dopo i forfait di Shaqiri, Gavranovic, Embolo e Benito ieri è arrivata la positività del capitano: contro l’Italia sarà ancora più complicato
BASILEA – Dici Svizzera-Italia e ripensi alle sfide del passato, alla rete di Hottiger, a quelle di Ohrel e di Chapuisat, alla sfida dei recenti Europei (deludentissima) e ti immagini di sfidare i campioni d’Europa in carica domenica, nelle qualificazioni al prossimo Mondiale, con lo spirito mostrato contro la Francia e la Spagna, sempre nella medesima competizione continentale. Poi però apri gli occhi e ti accorgi che al neo ct Yakin mancheranno non solo Shaqiri, Gavranovic, Embolo e Benito – KO per motivi fisici – ma anche il capitano, Granit Xhaka, l’unico a metà campo a saper dettare i ritmi e trovare le giuste distanze. Come Euro 2020 ha insegnato…
Sì perché il centrocampista dell’Arsenal, unico giocatore della rosa selezionata dall’ex allenatore del Sion (tra le tante) a non essere vaccinato, ieri è risultato positivo al covid. Una brutta tegola che, almeno quello, non va ad intaccare – al momento
– il resto del gruppo che non è stato messo in quarantena. Un gruppo che ieri sera ha poi battuto per 2-1 la Grecia in amichevole, bagnando con un successo il debutto di Murat Yakin in panchina.
Ma c’è poco da stare allegri: domenica, a Basilea, contro l’Italia servirà una prestazione completamente diversa e contro il centrocampo azzurro, che negli Europei ha brillato per continuità, geometrie e brillantezza – soprattutto grazie all’uomo capace di vincere tutto fin qui nel 2021, Jorginho – sarebbe servito come il pane proprio Xhaka.
Certo, non partiamo battuti, ovviamente il successo di ieri ci può dare morale – fondamentale dopo l’addio di Petkovic – ma servirà la miglior Svizzera per difendere il primo posto del girone (in coabitazione con la stessa Italia) e per lanciarsi al meglio in vista della sfida di mercoledì in casa dell’Irlanda del Nord.