Opinioni, 10 settembre 2021
Collegamenti fra l’11 settembre 2001 e il Ticino
Ghiringhelli sulle Torri gemelle nel maggio del 2020
La pericolosa e potente confraternita dei Fratelli Musulmani è ben presente anche in Ticino, dove ha messo le radici già una quarantina di anni fa, fondando nel 1988 a Lugano la banca “Al Taqwa” ( che ha finanziato diversi centri islamici in Europa e la rivista dei Fratelli musulmani in Germania) e fondando nel 1992 la Comunità islamica del Ticino.
Dal 2004 questa associazione è presieduta dal siriano Ali Ghaleb Himmat, che fino alla fine degli anni ’90 del secolo scorso era socio in affari di Youssef Nada (simpatizzante e collaboratore dei Fratelli Musulmani) . Entrambi dirigevano a Lugano la banca Al Taqwa (chiusa alla fine degli anni ’90) ed entrambi furono indagati per anni dopo l’attentato alle Torri gemelle in quanto sospettati – ma senza che venne mai provato – di aver finanziato con la loro banca dei movimenti legati al terrorismo. Uno dei principali azionisti della banca era l’egiziano Youssef al Qaradawi, 95 anni, attualmente residente nel Qatar e considerato il padre spirituale dei Fratelli musulmani, il quale in occasione di una conferenza islamica tenutasi l’11 settembre 2004 negli Stati Uniti aveva esposto quella che è una fissazione del Fratelli Musulmani : “Noi conquisteremo l’Europa e l’America, non con la spada ma con il nostro Messaggio” .
Dopo l’attentato alle Torri gemelle le abitazioni dei due banchieri , a Campione d’Italia, vennero perquisite dalla polizia italiana su richiesta degli Stati uniti d’America. Nell’abitazione di Youssef Nada venne trovato un documento di 14 pagine, datato 1982, intitolato “Il Progetto”, il quale descriveva la strategia clandestina dei Fratelli musulmani mirante a diffondere l’islam in tutto il mondo mediante l’infiltrazione nella società, la propaganda e l’alleanza con i combattenti del jihad, ossia la Guerra Santa.
Questo importantissimo documento ha fornito lo spunto al giornalista del quotidiano romando Le Temps, Sylvain Besson, per pubblicare nel 2005 un libro intitolato “La conquista dell’Occidente : il progetto segreto degli islamisti”, che in Ticino è passato inosservato. Ebbene, alle pagine 78 e 149-152 del libro, si riferisce che durante la perquisizione della polizia nella casa di Ali Ghaleb Himmat venne trovata una videocassetta concernente un viaggio fatto in Afghanistan nel 1993 ( quattro anni dopo la sconfitta dell’esercito sovietico
), da una delegazione di alti dirigenti dei Fratelli Musulmani, fra cui , oltre a Himmat ( che dal 1973 al 2002 era presidente della Comunità islamica della Germania fondata nel 1958 dal membro dei Fratelli Musulmani Said Ramadan , padre del più famoso Tariq Ramadan), vi erano anche Youssef al Qaradawi ( il pensatore islamista più influente del mondo contemporaneo, antisemita e favorevole alla condanna a morte degli apostati e degli omosessuali…) e Moustafa Machour ( un dirigente del partito pakistano Jamiat-i-islami e principale Guida dei Fratelli Musulmani dal 1996 fino alla sua morte nel 2002).
Ebbene, secondo quanto scrive Besson nel suo interessantissimo e documentatissimo libro, questi signori erano andati in quel Paese non solo con lo scopo di invitare i capi della guerra locali a non combattere fra di loro per il potere dopo aver sconfitto i sovietici, ma anche - in conformità con le raccomandazioni contenute nel documento “Il Progetto” - per cercare di convincerli a unirsi sotto un’unica bandiera per combattere una nuova guerra santa, ma questa volta non contro i sovietici bensì contro l’Occidente , e più precisamente contro “l’alleanza dei Crociati, dei sionisti e dei loro collaboratori”, come aveva detto Machour in un discorso tenuto nel palazzo presidenziale di Kabul. E la loro missione ebbe successo se si considera che proprio in quel Paese, che aveva dato ospitalità a Osama Bin Laden, venne pianificato l’attentato alle Torri gemelle, andato in porto otto anni più tardi.
Ebbene, se non erro il Ticino e la Svizzera, Paese di Crociati, fanno parte di quell’Occidente contro il quale questi signori avevano cercato di aizzare gli afghani invitandoli a partecipare a una nuova Guerra Santa. E allora qualcuno può spiegarmi come sia stato possibile che nel 2004 il signor Ali Ghaleb Himmat abbia potuto assumere tranquillamente la presidenza della Comunità islamica del Ticino e come mai dopo la pubblicazione nel 2005 del libro di Sylvain Besson, che ha rilevato lo scopo del suo viaggio in Afghanistan nel 1993, nessun giornalista o politico si sia posto qualche domanda su questo signore e sull’associazione da lui presieduta , che è un covo dei Fratelli Musulmani , gruppo messo al bando dal presidente Al-Sisi in Egitto – dove il movimento venne fondato nel 1928 - ma più attivo che mai in Svizzera e in Europa ?
Giorgio Ghiringhelli