Sport, 04 gennaio 2022
Gobbi: “Il focolaio in curva ad Ambrì ci ha fatto riflettere. Il 2G+? Rischio elevato..."
Il Consigliere di Stato è intervenuto spiegando e motivando le decisioni ufficializzate oggi dal Cantone in merito alle restrizioni per i grandi eventi
BELLINZONA – “Il Consiglio di Stato si è riunito ieri per fare il punto sulla situazione epidemiologica in Ticino e ha introdotto nuove misure cantonali per limitare la diffusione della “variante Omicron”. Gli spettatori dei grandi eventi sportivi e culturali (con più di mille spettatori) dovranno esibire un certificato “2G”, indossare obbligatoriamente la mascherina, rimanere seduti e potranno consumare cibi o bevande solo nelle strutture della ristorazione. Per ridurre gli assembramenti prima e dopo gli eventi, potranno essere occupati solo i posti delle tribune. Il numero massimo di spettatori presenti sarà limitato ai due terzi della capacità delle strutture”. Così recita l’incipit del comunicato stampo diramato nel primo pomeriggio dal Consiglio federale: misure che, ovviamente, mettono in difficoltà – e non poco – le società sportive d’élite, soprattutto Ambrì e Lugano.
“Il focolaio scaturito della Curva Sud della Gottardo Arena ci ha fatto riflettere, ci ha fatto pensare e ci ha portato a prendere queste decisioni – ha esordito ai nostri microfoni Norman Gobbi, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle Istituzioni del Canton Ticino – Stando seduti, limitando il numero di persone presenti possiamo provare a tenere sotto controllo la diffusione della variante Omicron: il numero elevato di casi riscontrati preoccupa perché rischia di mettere in ginocchio la nostra società”.
La decisione però non è stato troppo repentina, tanto da mettere in difficoltà società come l’Ambrì che per la sfida di sabato non riuscirà a installare i seggiolini nella Curva Sud?
Oggi è martedì: fino a sabato ci sono quattro giorni. Tempo ce n’è a sufficienza. In ogni caso i club erano stati consultati e avvisati che saremmo arrivati a prendere decisioni un po’ più ferree, un po’ più severe, ancora una volta anticipando il resto del Paese.
Nella prima ondata non riuscivate a farvi ascoltare da Berna in merito alle decisioni prese. Ora procedete valutando prettamente
quello che accade all’interno dei nostri confini: queste restrizioni le ritiene corrette?
Il Ticino è il Cantone più toccato dalla variante Omicron, così come la vicina Lombardia. È un dato di fatto. Per fortuna questa volta il virus non incide in maniera importante sul sistema sanitario, perché la variante è molto meno letale e aggressiva, ma in ogni caso con le varie quarantene rischiamo di paralizzare i servizi indispensabili per la società civile: dovevamo intervenire dove ci sono più contatti diretti tra le persone.
Potendo consumare cibi o bevande solo nelle strutture della ristorazione, però, di fatto Ambrì e Lugano dovranno fare a meno delle loro buvette, ed essendo decisioni cantonali non potranno neanche richiedere gli aiuti federali…
Non mi pare che per la ristorazione fossero previsti già in passato aiuti in merito al mancato guadagno: è chiaro potranno lavorare di meno, ma è altrettanto vero che l’ambito sportivo è già stato aiutato nel recente passato. Inoltre ci possono comunque essere dei fondi federali che potranno essere usati e richiesti in determinate situazioni.
Non era più semplice inserire il “2G+” e lasciare più libertà ai club e alle persone?
È proprio questo il problema: avremmo corso il rischio di aumentare il numero dei contagi, permettendo ai tifosi di togliersi la mascherina per mangiare e bere. Abbiamo visto e stiamo contando persone che con due dosi di vaccino e col tampone negativo, possono comunque essere portatori sani del virus. Anche chi ha il booster può essere positivo: in questo momento preoccupa quest’ascesa importante di casi giornalieri. Torno a sottolineare che in ogni caso col vaccino, nonostante i diversi positivi segnalati, la pressione sugli ospedali non è così pesante come nelle scorse ondate.
Ultima domanda: perché avete messo come data limite per queste limitazioni il 16 gennaio? Sono solamente 12 giorni…
Semplicemente per fare il punto della situazione, analizzarla per poi rivalutare il tutto ed adeguarci.