Sport, 11 febbraio 2022

La fine di Denis Bergamini, il ragazzo venuto dal Nord

Il giocatore del Cosenza ucciso nel 1989 da due sicari mandati dall’ex fidanzata

COSENZA (Italia) - Uno dei tanti misteri (irrisolti) d’Italia? Il caso della morte di Denis Bergamini ne avrebbe tutti i crismi. Forse non è il caso, perché stavolta sembra che la giustizia sia riuscita a fare il suo corso grazie, anche, ad indagini giornalistiche. Ma partiamo da quella maledetta notte del 18 novembre 1989: sono le sette di sera e sulla statale ionica 106 giace un corpo senza vita ai bordi della carreggiata. È una pessima strada, sulla quale gli incidenti avvengono con una tremenda consuetudine. E anche stavolta ci scappa il morto: un uomo è appena stato investito da un Tir. La persona rivolta sul selciato non è uno qualsiasi: si tratta di Denis Bergamini, giocatore talentuoso del Cosenza.


In lacrime, non molto lontano, è seduta una giovane donna: è la sua ex fidanzata, Isabella Internò. È l'unica testimone dell'accaduto. Agli inquirenti dice che il calciatore si è buttato sotto l’autotreno guidato da un certo Raffaele Pisano. “Me lo sono trovato davanti all ultimo momento”, afferma addolorato il camionista. Isabella Internò viene portata subito al pronto soccorso, sembrerebbe in stato di choc. Da qualche tempo si è lasciata con Bergamini: ma quella sera il giocatore le aveva chiesto di accompagnarla nel suo viaggio apparentemente senza destinazione.


La storia fra i due è piuttosto turbolenta. Lui ha 26 anni ed è sceso dal Nord a cercare fortune calcistiche. Secondo testimoni molto vicini alla coppia, fra i due i rapporti sono tesissimi: di mezzo c’è anche un aborto e il rifiuto del giocatore di sposarsi. Secondo la Internò quella sera litigano furiosamente: lui scende dalla macchina e si butta sotto il camion. E questa è anche la prima versione ufficiale dei fatti: per gli inquirenti è suicidio. Ma l’ipotesi non convince i genitori, i compagni di squadra e soprattutto i giornalisti. 



La storia, col passare del tempo, assume sempre di più i contorni di un vero e proprio giallo. A questo punto entra in gioco il professor Francesco Maria Avato dell’istituto di medicina legale “La causa della morte va riferita all’emorragia iperacuta connessa alla lacerazione pressoché totale dell’iliaca comune destra. Sul corpo si rilevano fratture multiple del bacino, in particolare del pube e il reinvenimento dei testicoli estrusi dallo scroto, pene parzialmente solidale con i tessuti legamentosi della radice”. Insomma: secondo Avato, il giocatore Bergamini fu schiacciato da una sola ruota del camion quando era già steso sull’asfalto e non certo trascinato per una sessantina di metri come era stato scritto nei rapporti degli inquirenti.


La vicenda si fa sempre più intricata, soprattutto perché l’atto firmato dal dottore Avato non vien tenuto in considerazione dalla procura. “Le ferite sono quelle, ma non sono mai emersi fatti che facessero pensare ad un’azione voluta o ad un atto consapevole”. Si legge in un comunicato dell'epoca. Ma la famiglia della vittima non molla: e nel 2011 dopo tanta insistenza e grazie anche a nuovi particolari emersi sulla stampa, il caso viene riaperto. L’ipotesi è nuova: forse non è stato suicidio, forse è stato omicidio.


Secondo gli inquirenti, Bergamini non è stato investito dal mezzo pesante. Era già morto prima di finire sulla strada esanime. Se si fosse gettato fra le ruote del Tir, come ha sempre detto la fidanzata,
perché le scarpe erano pulite? Perché catenine, vestiti e orologio erano ancora intatti? Un corpo trascinato da un autoarticolato avrebbe dovuto subire danni consistenti. Invece non è così. Importante: il 18 novembre pioveva a dirotto ma sul corpo di Bergamini, non c'erano tracce di fango.


La verità vera non è lontana e così il 15 maggio 2013 la Internò riceve un avviso di garanzia per omicidio volontario. Ma la vicenda è ben lungi dall’essere chiusa: dopo tanti tentennamenti, dopo la chiusura del caso e la sua riapertura, ecco che nel giugno del 2019 la procura annuncia finalmente: “È stato ammazzato” e l'unica indagata è Isabella Internò. Ad uccidere materialmente Bergamini sono stati però due uomini che avrebbero dapprima strangolato il giocatore e poi, insieme alla donna, lo avrebbero buttato sotto il camion. I motivi non sono ancora del tutto chiari, anche perchè il processo è ancora in corso. L’ipotesi più probabile è legata al rancore che la Internò avrebbe maturato nei confronti della vittima dopo lunghi anni di liti e di presunti affronti personali. Ma sulla vicenda c’è anche l’ombra della ndrangheta e delle scommesse illegali. A quanto pare Denis si sarebbe rifiutato di entrare in quel giro.

JACK PRAN

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