Svizzera, 13 febbraio 2022

Benzina alle stelle! E per fortuna il popolo ha asfaltato gli ecobalzelli!

Dal mattino della Domenica

Il prezzo della benzina dipende da vari fattori, spesso misteriosi per il normale cittadino. E’ ben difficile per il Gigi di Viganello comprendere come viene stabilita la cifra che è chiamato a sborsare quando fa il pieno. Capita che l’andamento del Brent non segua quello della pompa. Ad esempio: il Brent sale, ed il prezzo al distributore fa la stessa cosa. Il Brent scende, ma il prezzo al distributore rimane fermo. Si è visto anche nei giorni scorsi.

All’interno dello stesso Canton Ticino ci sono differenze di costo rilevanti tra una regione all’altra. Nel Mendrisiotto, ad esempio, la benzina è più cara, quando solitamente la vicinanza con l’Italia dovrebbe abbassare i prezzi. Per contro, tra il Malcantone e la zona “confinante” di Lugano Nord, la differenza può essere anche di 15 centesimi al litro. Tanto per dirne una: la scorsa settimana in zona Vezia per la benzina 95 si pagavano 1.86 franchi al litro, mentre a partire da Magliaso la fattura scendeva attorno agli 1.70.

1400 Fr all’anno in più!
Al di là di questi aspetti “misteriosi”, sta di fatto che il prezzo del carburante di recente è schizzato verso l’alto. La soglia dei due 2 franchi al litro è vicina. Complice anche la crisi Ucraina: e visto come si stanno mettendo le cose su questo fronte, c’è motivo di ritenere che i rincari non siano finiti. Già adesso le conseguenze sul borsello dei cittadini si fanno sentire, eccome. Il quotidiano gratuito “20 Minuten” ha svolto un sondaggio tra i propri lettori sul tema. L’indagine è riferita alla realtà della Svizzera tedesca (area di Zurigo). Ma le considerazioni sono trasponibili anche alle nostre latitudini. Per chi, ad esempio, consuma 50 litri di benzina alla settimana, la “pillola” è oggi vicina ai 400 franchi, mentre un anno fa si aggirava attorno ai 280. Stiamo quindi parlando - se si va avanti di questo passo - di una maggiore spesa annuale superiore ai 1400 franchetti: non proprio noccioline. Tanti non ce la fanno, come emerge chiaramente dalle testimonianze raccolte da “20 Minuten”: c’è chi dice che dovrà rinunciare ai regali al figlio, chi rischia di dover chiedere un contributo all’assistenza. E stiamo parlando di Zurigo, dove i redditi sono in media ben più alti che in Ticino.


 

Nella melma

Ecco dunque dimostrato, nel caso qualcuno avesse ancora dei dubbi, che il caro benzina non è una paturnia della Lega populista e razzista. E’, invece, un elemento in grado - a maggior ragione in tempo di crisi - di far saltare tanti bilanci familiari: ovviamente quelli di persone che già tirano la cinghia, i ricchi degli aumenti del prezzo del carburante nemmeno se ne accorgono.

Perché scriviamo questo? Perché, nel caso qualcuno l’avesse dimenticato, la partitocrazia PLR-PPD-P$ più Verdi-anguria, ed in primis proprio la $inistra, con la sciagurata Nuova legge sul CO2 voleva imporre spropositati balzelli sulla benzina e sull’olio combustibile. Immaginiamoci allora in che situazione di melma ci troveremmo se, ai rincari dovuti a fattori “esogeni” (come la situazione geopolitica mondiale, vedi appunto la crisi ucraina) si dovessero aggiungere pure quelli artificiali ed autolesionisti, voluti dai soldatini della partitocrazia bramosi di correre dietro alle paturnie climatiste a scopo di campagna elettorale!
 

Per fortuna il popolo lo scorso 13 giugno ha asfaltato i nuovi ecobalzelli. Questo grazie anche al contributo della Lega - unica forza politica, assieme all’Udc, ad essersi opposta al rovinoso salasso sul CO2 - e del Mattino.

Se le cose non fossero andate così, per gli automobilisti meno abbienti adesso e nel prossimo futuro sarebbero cavoli amarissimi!


Intanto la Francia…

Già che siamo in tema energetico: è notizia dei giorni scorsi che la Francia non solo non abbandonerà l’atomo, ma il presidente Macron ha annunciato la “rinascita dell’industria nucleare” francese. Verranno costruiti 6 nuovi reattori (il primo dei quali entrerà in funzione nel 2035) mentre altri 8 sono allo studio. Magari uno di questi 14 nuovi impianti verrà edificato in prossimità dei nostri confini? Però noi continuiamo ad insistere con lafallimentare strategia energetica 2050, frutto del populismo ro$$overde, che vorrebbe farci abbandonare l’atomo, col rischio di rimanere al buio? Ma si può essere più merli di così?


LORENZO QUADRI


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