Approfitto della discussione sul Programma di agglomerato del Locarnese per fare alcune riflessioni. È infatti con un sentimento misto che vi parlo di questo credito. Da una parte con gioia, perché viene garantito il finanziamento di importanti opere. Dall'altra con estrema tristezza in quanto manca il tassello fondamentale, il nodo intermodale della Stazione di Muralto.
Non entrerò nel merito della questione che ha portato all’annullamento della procedura. Mi limito a rilevare che uno dei punti sul quale i ricorrenti hanno avuto ragione era legato alle modalità di subentro di alcuni Consiglieri comunali. Signori, si tratta dell’ABC … che figure per le Autorità di un Comune che oltretutto, allora, era amministrato da un unico partito. Ma andiamo oltre. Ora bisogna trovare una soluzione concertata, dimenticando le beghe, beghette, picche e ripicche tipiche del Locarnese. E si dovrà fare anche in fretta, pena la perdita dei sussidi federali.
Ritorno alla litigiosità e autolesionismo del Locarnese. Un altro esempio: la galleria Moscia, un progetto in gestazione da innumerevoli anni. Ora, trovato un accordo, lo stesso viene messo in discussione, con tutti i rischi che questo comporta. Tipico del Locarnese che non riesce a trovare il consenso o, quando ci riesce (penso al Centro Balenare e al Palacinema), lo fa con una difficoltà estrema e tempi biblici. Come si può parlare di Aggregazioni quando non si è uniti sui singoli progetti? Dobbiamo dimenticare gli interessi di bottega e il campanilismo fine a sé stesso.
Bisogna anche che tutti abbiano la stessa dignità e penso in particolare ai Comuni di Valle. Un esempio indicativo è il Convivio intercomunale dei Sindaci (CISL), dal quale sono esclusi ad esempio Onsernone, Centovalli e Terre di Pedemonte. Questi tre Comuni avevano chiesto di potervi aderire, oltretutto con un unico rappresentante. La proposta è stata rifiutata. I Comuni di Valle danno forse fastidio?
Omar Balli, Gran Consigliere per la Lega dei ticinesi
Non entrerò nel merito della questione che ha portato all’annullamento della procedura. Mi limito a rilevare che uno dei punti sul quale i ricorrenti hanno avuto ragione era legato alle modalità di subentro di alcuni Consiglieri comunali. Signori, si tratta dell’ABC … che figure per le Autorità di un Comune che oltretutto, allora, era amministrato da un unico partito. Ma andiamo oltre. Ora bisogna trovare una soluzione concertata, dimenticando le beghe, beghette, picche e ripicche tipiche del Locarnese. E si dovrà fare anche in fretta, pena la perdita dei sussidi federali.
Ritorno alla litigiosità e autolesionismo del Locarnese. Un altro esempio: la galleria Moscia, un progetto in gestazione da innumerevoli anni. Ora, trovato un accordo, lo stesso viene messo in discussione, con tutti i rischi che questo comporta. Tipico del Locarnese che non riesce a trovare il consenso o, quando ci riesce (penso al Centro Balenare e al Palacinema), lo fa con una difficoltà estrema e tempi biblici. Come si può parlare di Aggregazioni quando non si è uniti sui singoli progetti? Dobbiamo dimenticare gli interessi di bottega e il campanilismo fine a sé stesso.
Bisogna anche che tutti abbiano la stessa dignità e penso in particolare ai Comuni di Valle. Un esempio indicativo è il Convivio intercomunale dei Sindaci (CISL), dal quale sono esclusi ad esempio Onsernone, Centovalli e Terre di Pedemonte. Questi tre Comuni avevano chiesto di potervi aderire, oltretutto con un unico rappresentante. La proposta è stata rifiutata. I Comuni di Valle danno forse fastidio?
Omar Balli, Gran Consigliere per la Lega dei ticinesi





