LUGANO – Ci voleva un break immediato, ci volevano due prestazioni fatte di cuore, grinta, sofferenza e qualità. Lugano e Ambrì venerdì sera hanno dato prova di avere tutte le carte in regola per credere nel passaggio del turno e per accedere ai veri e propri playoff. Se da una parte il Lugano sembrava dovesse affrontare una vera e propria impresa, dovendo andare a vincere in quella Ginevra tanto ostica e complicata, tanto che le Aquile non ci perdevano da novembre, dall’altro lato l’Ambrì sembrava essere lanciato verso il colpaccio, sospinto dalle sei vittorie consecutive ottenute nel finale di regular season, capaci di spingere la truppa di Cereda alla clamorosa rimonta nei confronti del Berna.
A Les Vernets il Lugano ha mostrato cuore, ha mostrato di saper essere squadra, ha mostrato che con Schlegel in porta tutto può essere un’altra cosa. Il portiere bianconero ha parato tutto e il contrario di tutto, pur se beffato dal tiro-appoggio di Vatanen, ma se i sottocenerini sono riusciti a imporsi per 2-1, gran parte del merito va proprio al numero 34, che è stato anche eletto migliore in pista. Per carità, la truppa di McSorley non è stato solo questo; al netto anche di alcune penalità incassate in modo esagerato e non da playoff, Arcobello e Carr sono riusciti a prendersi sulle spalle una squadra compatta, grintosa, capace di andare a bersaglio anche con Loeffell (prima delle revisione video) e di cogliere altri due pali – il numero 49 e 50 in stagione – con Abdelkader e Bertaggia. Il bello di venerdì sera, in casa bianconera, è che nessuno si è mai tirato indietro, nessuno ha mai mollato un centimetro, sospinti anche da quel McSorley che, al netto di una stagione non esaltante, durante la post season, specie contro Cadieux, può far valere tutta la sua esperienza.
Anche sull’altra sponda del tifo ticinese c’è da elogiare la squadra e lanciare al meglio la partita di questa sera. Una squadra capace di centrare il settimo successo consecutivo, di sbancare Losanna e di mettersi nella posizione ideale per ospitare i vodesi questa sera alla Gottardo Arena, col chiaro obiettivo di chiudere la contesa. Con tanto spirito di sacrificio, con tanta concretezza e ardore, con uno Juvonen ancora in grado di arginare, aiutato dalla difesa, la spinta e il vigore del gruppo di John Fust che alla fine è stato schiaffeggiato e ribaltato da Pestoni e da McMillan. Ormai questo Ambrì non smette di stupire, non smette di volare, non smette di crederci e questa sera, così come alla Cornèr Arena, ci vorrà tutta la spinta del pubblico per portare le nostre compagini ai playoff… il che sarebbe un risultato importantissimo e pesantissimo per il nostro hockey.