La Corte suprema di Zurigo ha condannato una cittadina kosovara di 55 anni a 14 anni di carcere per aver tentato di uccidere suo marito. Una volta scontata la pena, sarà espulsa per almeno 12 anni.
Come riporta "20 minuten", i fatti risalgono a aprile 2018, quando la donna aveva cercato di avvelenare il marito facendogli bere una miscela di sonniferi. L'uomo si è solamente addormentato profondamente e il giorno dopo, al suo risveglio, la donna aveva cercato di strangolarlo con un cavo. Solo il pronto intervento di due dei figli della coppia ha permesso di evitare il peggio.
Lunedì, durante il processo, l'avvocato della difesa ha chiesto un'assoluzione e un risarcimento morale per i quattro anni già trascorsi in prigione. "Lei gli ha dato dei sonniferi per mantenere la pace. Non aveva intenzione di uccidere suo marito", si era giustificata la donna, senza però convincere la corte. Nel giustificare la sua sentenza, il giudice ha ricordato che dal momento del tentato strangolamento cè diventata ovvia l'intenzione di uccidere. Ha poi dichiarato che si è trattato di un "atto perfido e insidioso motivato dalla gelosia e dall'orgoglio ferito".
Come riporta "20 minuten", i fatti risalgono a aprile 2018, quando la donna aveva cercato di avvelenare il marito facendogli bere una miscela di sonniferi. L'uomo si è solamente addormentato profondamente e il giorno dopo, al suo risveglio, la donna aveva cercato di strangolarlo con un cavo. Solo il pronto intervento di due dei figli della coppia ha permesso di evitare il peggio.
Lunedì, durante il processo, l'avvocato della difesa ha chiesto un'assoluzione e un risarcimento morale per i quattro anni già trascorsi in prigione. "Lei gli ha dato dei sonniferi per mantenere la pace. Non aveva intenzione di uccidere suo marito", si era giustificata la donna, senza però convincere la corte. Nel giustificare la sua sentenza, il giudice ha ricordato che dal momento del tentato strangolamento cè diventata ovvia l'intenzione di uccidere. Ha poi dichiarato che si è trattato di un "atto perfido e insidioso motivato dalla gelosia e dall'orgoglio ferito".