Sono solo degli indizi che tuttavia confermano le ambizioni della squadra verbanese. La scalata, insomma, deve continuare. Ricordiamo che le bianche casacche erano state relegate nell’ultima serie del calcio nazionale dopo il fallimento del 2018 e che da allora, dalla Quinta Lega in poi, hanno ottenuto tre promozioni.
“Siamo un anno di ritardo sulla tabella di marcia. Ma ciò non è colpa nostra: senza Covid oggi saremmo già in Seconda Elite”, chiosa Remy, facendo riferimento al campionato 2020 annullato a causa della pandemia.
Coach: l’ambiente è già carico.
Certo. A Locarno, dopo anni di delusioni e di umiliazioni, c’è voglia di un calcio di buon livello. L’aver lasciato le categorie più basse è un ottimo risultato ma ora non vogliamo fermarci. Siamo tutti motivatissimi, il prossimo obiettivo è la Seconda Elite. Non sarà facile vincere il campionato di Seconda Regionale, perché avremo tutti contro. Le squadre raddoppieranno
i loro sforzi per batterci. Ma è giusto che sia così. Se una società ha delle ambizioni, deve far fronte alle peggiori difficoltà.
La Seconda Regionale è un torneo insidioso.
Chiedetelo al Bellinzona che nel 2015 riuscì aconquistare la promozione soltanto grazie al Losone, la squadra che allora allenava il sottoscritto. I granata persero dal Vedeggio e si ritrovarono secondi. Fu allora che arrivammo noi in loro soccorso, battendo proprio la squadra di Peschera. ACB promosso, ma che spavento! Questo per dire che il campionato di Seconda Regionale è rognoso e pure di un buon livello. Ora si deve cambiare registro.
La Seconda Regionale è un torneo insidioso.
Chiedetelo al Bellinzona che nel 2015 riuscì aconquistare la promozione soltanto grazie al Losone, la squadra che allora allenava il sottoscritto. I granata persero dal Vedeggio e si ritrovarono secondi. Fu allora che arrivammo noi in loro soccorso, battendo proprio la squadra di Peschera. ACB promosso, ma che spavento! Questo per dire che il campionato di Seconda Regionale è rognoso e pure di un buon livello. Ora si deve cambiare registro.
Dal fallimento del 2018 ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti.
Certamente. Se ricordo il giorno del primo allenamento, con una rosa ancora in via di definizione e un ambiente alquanto depresso, beh, ora mi viene da sorridere. Ma l’opera non è ancora compiuta e quindi non dobbiamo dormire sugli allori.
Quattro anni di pura emozione.
Ne abbiamo viste di tutti i colori. Gioie, grandi soddisfazioni ma purtroppo anche bruttissimi momenti. Come la morte del nostro presidente De Bernardi e la pandemia. Ma non solo: il caso Semine e tutte le polemiche che ne sono seguite. È stata un’esperienza incredibile e nessuno ci ha regalato niente. Mi permetta anche di citare Ziccardi, giocatore simbolo della nostra rinascita. Ah dimenticavo: in quattro anni abbiamo perso una sola partita! Non male, no?
M.A.