La Francia si avvicina all'abolizione del canone radiotelevisivo, già promessa in campagna elettorale del presidente Emmanuel Macron. Il testo presentato dalla maggioranza di governo all'Assemblea nazionale è stato approvato sabato mattina con 170 voti favorevoli e 57 contrari, durante la prima lettura del progetto di legge finanziaria per il 2022. Il provvedimento passerà al vaglio del Senato la prossima settimana.
La misura promossa dal governo francese è stata appoggiata da Les Republicains e il Rassemblement national. Tuttavia, mentre i primi hanno chiesto che le misure votate siano temporanee e portino a una riflessione approfondita sul finanziamento a lungo termine dell'emittenza pubblica, il Rassemblement national chiede invece la privatizzazione di France Télévisions e Radio France.
Se il testo sarà approvato anche dal Senato, i francesi non riceveranno in autunno una fattura per la riscossione del canone audiovisivo, che ammonta a 138 euro per ogni famiglia dotata di televisore. Ma il sistema radiotelevisivo pubblico non rimarrà senza risorse. Un emendamento votato sabato mattina prevede che i 3,7 miliardi di euro raccolti dal canone saranno prelevati dal gettito IVA.
Questo tipo di finanziamento sarà però possibile solo fino al 2025. Da quella data, come spiegano i media francesi, la legge sulle finanze pubbliche non consentirà più di destinare i proventi di un'imposta a settori che non hanno alcun legame con essa. Il governo dovrà quindi trovare un altro meccanismo entro tre anni per garantire il finanziamento dell'emittente pubblica.
La misura promossa dal governo francese è stata appoggiata da Les Republicains e il Rassemblement national. Tuttavia, mentre i primi hanno chiesto che le misure votate siano temporanee e portino a una riflessione approfondita sul finanziamento a lungo termine dell'emittenza pubblica, il Rassemblement national chiede invece la privatizzazione di France Télévisions e Radio France.
Se il testo sarà approvato anche dal Senato, i francesi non riceveranno in autunno una fattura per la riscossione del canone audiovisivo, che ammonta a 138 euro per ogni famiglia dotata di televisore. Ma il sistema radiotelevisivo pubblico non rimarrà senza risorse. Un emendamento votato sabato mattina prevede che i 3,7 miliardi di euro raccolti dal canone saranno prelevati dal gettito IVA.
Questo tipo di finanziamento sarà però possibile solo fino al 2025. Da quella data, come spiegano i media francesi, la legge sulle finanze pubbliche non consentirà più di destinare i proventi di un'imposta a settori che non hanno alcun legame con essa. Il governo dovrà quindi trovare un altro meccanismo entro tre anni per garantire il finanziamento dell'emittente pubblica.