BELLINZONA – Nella giornata di ieri è giunta la conferma di quanto ormai si sapeva da giorni: David Sesa aveva presentato le sue dimissioni e non sarebbe più stato l’allenatore del Bellinzona. Quell’ACB che l’ex calciatore di Napoli e Lecce – tra le tante – aveva abbracciato con voglia, con il giusto spirito per affrontare assieme un campionato, quello di Challenge, complicato e difficile da inquadrare.
E invece no, Sesa dopo pochi mesi ha detto “basta”. Non ha retto più al rullo compressore che risponde al nome di Pablo Bentancur. Certo, il buon Pablo vuole vincere. Ma chi vorrebbe perdere? Ma cosa ci sarebbe da rimproverare al suo allenatore? Pensare di vincere tutte le partite di campionato era ovviamente impensabile e da neo promossi i granata stanno facendo decisamente bene, con 7 punti in 5 partite. Certo, qualche giocatore di valore e di spessore è arrivato al Comunale, qualche sconfitta fragorosa è giunta, ma resta il fatto che la rosa è ridotta all’osso e che all’ombra dei Castelli ci sarà da lavorare intensamente per creare un amalgama compatto di squadra.
Chiedere tutto questo a Sesa in pochi mesi sarebbe stato un paradosso. Così mettere becco nelle scelte tattiche e tecniche del mister che, infatti, alla fine ha preferito fare le valigie, non chiedere nulla in cambio di più di ciò che gli spetta, e scendere anche di categoria – andando quasi sicuramente a Rapperswil – pur di non subire la legge di Pablo. Una legge che a Bellinzona ha portato al cambio di ben 4 allenatori in 12 mesi… qualcosa vorrà dire.