Era la partita che si aspettava?
Francamente no. Per una sfida così importante, che doveva decidere il passaggio di turno, mi sarei atteso maggior rigore difesivo e cioé meno errori, sia su un fronte che sull’ altro. Non riesco ancora a spiegarmi perché queste due squadre ne abbiamo commessi così tanti. Per il pubblico, una manna dal cielo; per gli allenatori o per coloro che seguono il calcio cio in modo più razionale, non sono mancate le perplessità.
Errori o meno, alla fine che conta è il risultato risultato.
Certamente, ci mancherebbe. E la Svizzera ha meritato di andare avanti. Contro una Serbia molto forte a livello individuale, abbiamo dimostrato una volta di più di avere il giusto spirito di squadra. Non è mancata insomma la voglia di fare risultato ma anche di giocare. Aggiungo poi che la Svizzera é stata bravissima a gestire i momenti difficili, in particolare quando è andata sotto di un gol…
Shaqiri bravissimo, Rodriguez ritrovato.
A Xherdan bastano pochi palloni per fare la differenza. Se avete visto nei primi venti minuti di gara si è completamente estraniato dal gioco. Poi ha colpito inesorabilmente. Nei nostri gol difensore ripreso alla imprescindibili. Schär, titolari dell’ultima ora, hanno risposto presente. E non scorderei nemmeno Zakaria: quando è entrato è stato preziosissimo. E che dire di Vargas: quel colpo di genio in occasione del 3-2 è da cineteca. L’ avvesse fatto Neymar sarebbe stato celebrato e osannato dai mass media. Per me resta comunque il più bel gesto dei Mondiali. Almeno sino a oggi.
Bene anche Xhaka, anche se il gesto alla panchina serba poteva evitarselo.
Credo che questi casi siano delicati e difficili da commentare. Noi non sappiamo cosa c’è dentro la testa di ogni singolo. Granit vive male le sfide contro la Serbia e le sue reazioni sono dettate da sentimenti di rabbia nei confronti della nazione che ha procurato male alla sua gente. E poi è stato provocato dalla panchina avversaria. Eviterei di fargli un processo e spero che la FIFA non decida di punirlo.
E veniamo al Portogallo di Cristiano Ronaldo, nostro prossimo avversario.
Sarà un partita durissima che, secondo la mia opinione, andrà giocata in maniera più accorta rispetto a quella vinta contro i serbi. Dovremo evitare gli errori individuali e coprire meglio gli spazi. Se giochiamo accorti, abbiamo chances di vincere. Altrimenti corriamo il rischio di farci sorprendere. E questa volta non avremo di fronte una difesa debole come quella balcanica.
Errori o meno, alla fine che conta è il risultato risultato.
Certamente, ci mancherebbe. E la Svizzera ha meritato di andare avanti. Contro una Serbia molto forte a livello individuale, abbiamo dimostrato una volta di più di avere il giusto spirito di squadra. Non è mancata insomma la voglia di fare risultato ma anche di giocare. Aggiungo poi che la Svizzera é stata bravissima a gestire i momenti difficili, in particolare quando è andata sotto di un gol…
Shaqiri bravissimo, Rodriguez ritrovato.
A Xherdan bastano pochi palloni per fare la differenza. Se avete visto nei primi venti minuti di gara si è completamente estraniato dal gioco. Poi ha colpito inesorabilmente. Nei nostri gol difensore ripreso alla imprescindibili. Schär, titolari dell’ultima ora, hanno risposto presente. E non scorderei nemmeno Zakaria: quando è entrato è stato preziosissimo. E che dire di Vargas: quel colpo di genio in occasione del 3-2 è da cineteca. L’ avvesse fatto Neymar sarebbe stato celebrato e osannato dai mass media. Per me resta comunque il più bel gesto dei Mondiali. Almeno sino a oggi.
Bene anche Xhaka, anche se il gesto alla panchina serba poteva evitarselo.
Credo che questi casi siano delicati e difficili da commentare. Noi non sappiamo cosa c’è dentro la testa di ogni singolo. Granit vive male le sfide contro la Serbia e le sue reazioni sono dettate da sentimenti di rabbia nei confronti della nazione che ha procurato male alla sua gente. E poi è stato provocato dalla panchina avversaria. Eviterei di fargli un processo e spero che la FIFA non decida di punirlo.
E veniamo al Portogallo di Cristiano Ronaldo, nostro prossimo avversario.
Sarà un partita durissima che, secondo la mia opinione, andrà giocata in maniera più accorta rispetto a quella vinta contro i serbi. Dovremo evitare gli errori individuali e coprire meglio gli spazi. Se giochiamo accorti, abbiamo chances di vincere. Altrimenti corriamo il rischio di farci sorprendere. E questa volta non avremo di fronte una difesa debole come quella balcanica.
Cosa teme del Portogallo?
Massimo rispetto per i nostri prossimi avversari. Ma il Portogallo non mi fa paura. Se riusciamo a giocare in modo disciplinato avrà le sue belle difficoltà. Eppoi Cristiano Ronaldo non è più lo stesso giocatore di qualche stagione fa. Sinora ai Mondiali l’ho visto in difficoltà. Certo la sua grande esperienza e il suo fiuto del gol possono incidere: ma la squadra lusitana ha altre frecce nell’arco che possono far male.
Régis: la Svizzera non arriva più ai quarti di finale di un Mondiale dal lontanissimo 1954. È ora di sfatare questo tabù.
Siamo forti, abbiamo una squadra brillante ed un tecnico coraggioso, che non si limita a far giocare sempre i soliti. Abbiamo la giusta mentalità e per questo dico che possiamo giocarcela contro tutti, anche contro le grandi squadre. Sono fiducioso: il tabù del 1954 potrebbe essere finalmente spezzato.
M.A.